Che sia una priorità sono tutti d'accordo. Ma come deve strutturarsi la nascitura riforma fiscale è tutt'altro che un argomento pacifico. E di fronte alle prime indiscrezioni uscite da Palazzo Chigi i partiti si affrettano a mettere i paletti e a stabilire il terreno di manovra. Anche se fonti di governo assicurano che niente sarà ufficializzato se non dopo il confronto tra i partiti di maggioranza. Confronto che sarebbe in corso proprio in questi giorni.
Di sicuro i partiti si portano avanti con dichiarazioni pubbliche per mettere paletti alla trattativa. E un primo confine è rappresentato dalle tasse sulla casa. A molti non piace l'idea di una riforma del catasto che si ridurrebbe, dicono soprattutto esponenti del centrodestra, in un aggravamento della pressione fiscale, già molto alta sugli immobili.
«Le ipotesi avanzate dalle ultime indiscrezioni vedono la Lega assolutamente contraria», tuona Alberto Bagnai, responsabile economico del Carroccio. Sestino Giacomoni (FI) si appella al premier ricordando le sue stesse parole. «Ha detto bene Draghi: «Questo non è il momento di prendere ma di dare» - ricorda il membro del Coordinamento di presidenza di Forza Italia -. Si rispetti, inoltre la volontà del Parlamento, che attraverso la Commissione finanze si è espressa, pressoché all'unanimità, sul fatto di evitare la revisione del catasto, aumentando di fatto la tassazione sugli immobili». Nel corso dell'estate il terreno di confronto sulla riforma fiscale è stato preparato da alcune proposte. A sinistra si è tornati a parlare di patrimoniale e lo stesso segretario piddino Letta ha aperto a una nuova tassa di successione «per aiutare i giovani». D'altro lato del terreno di confronto Forza Italia ha presentato una riforma fiscale articolata che prevede tra l'altro una flat tax al 23% per i redditi tra i 25mila e i 65mila euro, la riduzione delle attuali aliquote Irpef (in tre fasce), il definitivo superamento dell'Irap e l'introduzione a livello costituzionale di un tetto massimo alla pressione fiscale.
La casa, però, resta un terreno delicato sul quale ipotizzare nuove forme di tassazione e lo spiega la deputata azzurra Annagrazia Calabria. «È il fulcro della famiglia, presupposto di emancipazione per i giovani - dice la parlamentare azzurra -. Per questo è assolutamente impensabile una riforma degli estimi catastali che porti a una maggiore tassazione sugli immobili. Ogni ipotesi di ulteriore stretta è perciò da respingere, specie in un momento come quello attuale in cui è necessario sostenere la crescita rilanciando i consumi».
Anche Matteo Salvini, nei giorni scorsi, è tornato sul tema durante la campagna elettorale per le amministrative. «Basta con uno Stato onnipresente, che ti entra in negozio con gli studi di settore, basta carta di credito - ha detto il leader leghista -. Per evitare l'evasione basta semplicemente abbassare le tasse».
Un alleggerimento fiscale, d'altronde, porterebbe al rilancio dei consumi. Mai così necessario come in questa congiuntura. «La riforma del fisco è una delle riforme su cui il governo è più concentrato - spiega la ministra per il Sud Mara Carfagna -. La riduzione delle tasse costituisce uno degli obiettivi principali da realizzare.
L'eccessiva pressione fiscale che grava sulle famiglie, sulle imprese e sui lavoratori è da sempre un problema di questo Paese. Se vogliamo liberare le migliori energie di tutti i territori, bisogna ridurre la pressione fiscale che è tropo alta».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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