Il saluto finale di Draghi. "Venti mesi straordinari"

Il premier si congeda dai cronisti a Palazzo Chigi. "Finisco con la buona coscienza del lavoro fatto"

Il saluto finale di Draghi. "Venti mesi straordinari"

Ha attraversato un periodo a dir poco tempestoso ma non ha mai perso il suo proverbiale aplomb. Anche ieri, nel corso del tradizionale congedo dai cronisti che seguono Palazzo Chigi, Mario Draghi ha mostrato calma e freddezza. Senza cadere nelle imboscate dei giornalisti. E senza cedere mai all'enfasi e alla retorica. Il premier ha inoltre evitato di rispondere a chi gli chiedeva quale futuro attende il Paese. Per essere sicuro, poi, che il suo silenzio non fosse mal interpretato è anche tornato indietro per aggiungere: «La non risposta è solo una non risposta, non c'è niente dietro, nessun significato, c'è solo un governo che ha finito».

Accolti nella sala verde di Palazzo Chigi, i cronisti si sono trovati di fronte un premier uscente grato per le cose imparate in questi venti mesi alla guida del Paese. «È stata un'esperienza straordinaria, di cui sono molto contento - ha commentato Draghi -. Finisce in modo molto soddisfacente, con la buona coscienza del lavoro fatto. E questa è la cosa più importante».

Il premier si è mostrato grato anche nei confronti della stampa. «Voi in questi 20 mesi, con tutte le difficoltà che ci sono state: pandemia, guerra, crisi energetica, avete svolto un servizio straordinario ai cittadini, aiutandoli a seguire e comprendere ciò che avviene nel palazzo e spesso viene visto come misterioso. Un servizio straordinario alla democrazia italiana: voi siete una stampa libera e avete avuto dal presidente del Consiglio, da me, il rispetto che si deve a una stampa libera, rispondendo alle vostre domande al meglio possibile, con la massima sincerità, la massima chiarezza». Poi è venuto il momento di ringraziare lo staff di Palazzo Chigi «per la campagna di comunicazione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, che è stata e che sarà molto importante».

La giornata di Draghi è proseguita con il tradizionale pranzo al Quirinale alla vigilia del vertice Ue a Bruxelles dove si dovrebbe chiudere il braccio di ferro sul tetto al prezzo del gas. Alla colazione erano presenti anche i ministri Di Maio, Lamorgese, Guerini, Franco, Giorgetti, Cingolani e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. Occasione, per Mattarella, di ringraziare Draghi e e i ministri presenti per «l'eccellente lavoro svolto e i lusinghieri risultati ottenuti».

La giornata del premier si è chiusa poi con l'ultimo Consiglio dei ministri. Dal quale è stato approvato, su proposta del presidente Draghi e del ministro dell'Economia e delle finanze Franco, un ultimo decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti. «In continuità con gli interventi emergenziali adottati nel corso del 2022 - spiega una nota di Palazzo Chigi -, si proroga, fino al 18 novembre: la riduzione delle aliquote di accisa su prodotti energetici utilizzati come carburanti, l'esenzione dall'accisa per il gas naturale per autotrazione e la riduzione dell'aliquota IVA (fissata al 5%) per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione».

La fine del governo Draghi è

divenuta anche un trend topic su Twitter con l'hashtag #graziepresidente. E il leit motiv è un ringraziamento collettivo per aver «salvato l'Italia dal disastro economico» ed aver «restituito credibilità al nostro Paese».

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