Appena entrato nel nuovo Governo Draghi, Matteo Salvini ha già voglia di lasciare il segno. Nelle intenzioni del leader della Lega c’è un programma che prevede la pace fiscale, un tema caldo, molto sentito dai cittadini, su cui l’esponente del Carroccio punta molto. Ma si andrà per gradi, senza grossi scossoni. Come primo provvedimento, Salvini chiederà al premier la sanatoria delle cartelle esattoriali del passato fino a un importo di mille euro. Si tratta di somme minime, ma che rappresentato un fardello pesantissimo su tante famiglie italiane, in grave difficoltà economica per la pandemia da Covid-19. L’obiettivo è quello di garantire una rete di sicurezza per le aziende e per i singoli cittadini, a partire dal prossimo 28 febbraio, data in cui scadrà l’ultima proroga per l’invio delle cartelle esattoriali.
Si tratta di oltre 50 milioni di atti di riscossione che si abbatteranno nelle case degli italiani, una mannaia che andrà ad aggravare la già precaria condizione economica conseguente all’emergenza sanitaria. “La proposta che faremo al presidente Mario Draghi – dice al quotidiano Il Tempo Salvini – è la pace fiscale, il saldo e lo stralcio, l'azzeramento delle cartelle inferiori ai mille euro degli anni scorsi”. Il leader della Lega specifica che non intende favorire i furbetti, ma lo scopo di questo provvedimento è “permettere ai cittadini di pagare quello che possono, per continuare a sopravvivere, e allo Stato di incassare miliardi di euro che, altrimenti, non incasserebbe mai”.
Salvini ne ha già parlato con Draghi. “Si tratta – spiega – di aiutare a tornare a lavorare coloro che sono fermi”. Per il momento non si è ancora discusso di una mega sanatoria fiscale, anche perché lo stesso Draghi non ne ha fatto menzione nei discorsi in Parlamento, ma per la Lega sarà sicuramente oggetto di discussione in futuro.
L’idea di un nuovo sistema di tassazione, cancellando tutte le pendenze del passato, è un tema molto importante per il Carroccio e c’è da scommettere che non passerà molto tempo prima che l’argomento possa essere messo all’ordine del giorno dell’agenda di Governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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