Daniela Santanchè è iscritta nel registro degli indagati della Procura di Milano dal 5 ottobre 2022. Diciassette giorni prima della nomina a ministro. Con lei altre cinque persone che hanno avuto ruoli societari in Visibilia Editore spa. Spiccano la sorella Fiorella Garnero e il compagno Dimitri Kunz d'Asburgo Lorena.
Alla fine di un lungo tira e molla la notizia è emersa ieri «in chiaro» dai corridoi del Palazzo di giustizia, ufficializzata dalle agenzie di stampa in seguito all'anticipazione corsara del Domani (anche se già a novembre alcuni organi di stampa ne avevano scritto). «Non ho ricevuto ad ora, alle ore 15, nessun avviso di garanzia», ribadiva ieri pomeriggio Santanchè, dopo averlo affermato due giorni fa nell'informativa al Senato. Il ministro dice il vero e le ricostruzioni raccolte da fonti giudiziarie le danno ragione. La comunicazione che per legge avrebbe dovuto ricevere (non esattamente un avviso di garanzia) galleggia tuttora nel limbo delle notifiche partite ma mai arrivate a destinazione. Andiamo con ordine.
Il giorno dopo l'iscrizione dei pm del pool Crisi d'impresa Maria Giuseppina Gravina e Roberto Fontana (oggi al Csm: gli è subentrata l'aggiunto Laura Pedio) la stessa è stata segretata. Il «segreto sulle iscrizioni» è previsto dall'articolo 335 del Codice di procedura penale per «specifiche esigenze» d'indagine, per tre mesi «non rinnovabili». A dicembre i legali di Santanchè hanno chiesto in Procura se la loro assistita fosse indagata e ne hanno appunto ricevuto risposta negativa: «Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione». La «comunicazione» dell'iscrizione è tra l'altro prevista solo dove i legali «ne facciano richiesta», altrimenti resta riservata, se non sono intrapresi atti che richiedano la presenza dell'indagato. Trascorsi i tre mesi del segreto comunque, se ne deduce che non sia stata più avanzata alcuna istanza dagli avvocati. Alla fine di marzo però i pm hanno dovuto chiedere al gip la proroga delle indagini e questa istanza sì che deve essere notificata all'indagato. Di solito velocemente via Pec al suo difensore, ma se l'indagato non ne ha nominati, a lui direttamente via consegna a domicilio dall'ufficiale giudiziario. Sarebbe il caso del ministro, che non ha un penalista che la segue, bensì solo i civilisti che la assistono nella vicenda fallimentare. La notifica non le è ancora arrivata. Santanchè è indagata per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio. Come la sorella e il compagno, che sono stati consiglieri di Visibilia, il secondo ne è diventato presidente dopo che lei è entrata nel governo. L'inchiesta riguarda presunti reati dei vertici societari nel periodo 2016-2020. L'unico indagato ad aver nominato i difensori, cioè gli avvocati Salvatore Sanzo e Nicolò Pelanda, è il compagno della senatrice di Fdi. Gli altri indagati sono gli ex consiglieri Massimo Cipriani e Davide Mantegazza e l'ex sindaco Massimo Gabelli.
Il ministro Santanchè, dichiara il collega di governo Adolfo Urso, «gode della fiducia della maggioranza, del governo e credo anche dei cittadini italiani». E il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari: «Santanchè ha fatto un'informativa che non era tenuta a fare, l'ha fatta su atti che non riguardano la sua attività di ministro.
Come maggioranza non possiamo che prendere atto della sua scelta ed essere soddisfatti di quello che ha detto». Mentre Francesco Silvestri, capogruppo M5S a Montecitorio, conferma: «Anche alla Camera abbiamo presentato una mozione di sfiducia alla ministra Santanchè».
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