Brutta lite tra Andrea Scanzi e Pier Ferdinando Casini. Durante la trasmissione Otto e mezzo il leader dell'Udc cerca di stuzziccare il giornalista del Fatto Quotidiano sulla selezione della classe dirigente e sul tema della democrazia interna dentro il Movimento Cinquestelle ma non ne esce benissimo. Nel confronto tra Prima e Seconda Repubblica Scanzi ricorda all'ex presidente della Camera di non essere stato un ottimo selezionatore e di aver svolto, molte volte, il ruolo di voltagabbana nel panorama politico italiano.
"Mi perdoni, senatore Casini, - attacca il giornalista - ma lei sta parlando di selezione della classe dirigente e di coerenza quando ha candidato gente condannata per favoreggiamento mafioso, come Cuffaro". Casini contesta subito a Scanzi di voler fare campagna elettorale e ammonisce: "dato che questa cosa è stata pagata e ripagata in termini elettorali vorrei parlare in termini politici". A questo punto il giornalista passa al contrattacco: "Capisco che lei si scaldi, ma se lei mi chiede un'analisi del passato io vedo che lì ha il proteggi-cellulare del Bologna e lei è uno che ha cambiato più casacche di Ibrahimovic. Avete appoggiato ora il centrodestra, come in Liguria, ora il centrosinistra come in Campania con De Luca". L'ex presidente della Camera prova a difendersi: "Gli italiani, - dice - con tutti i difetti che io ho mi riconoscono una cosa, la coerenza. Sono democristiano da trent'anni. Sono più coerente di lei", ma ancora una volta senza successo perché Scanzi non riesce a tenere a freno la lingua:"Le do una notizia: se ormai come Udc avete un consenso sotto l'uno per cento un motivo c'è".
La lite si conclude con un Casini furioso:"Ma lasci perdere, pensavo fosse qui per parlare di Spagna e non per fare politica" e con Scanzi che chiosa: "Onorevole Casini la trovo un po' in difficoltà". Stravolta è proprio difficile dar torto al giornalista grillino.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.