Schlein a caccia dei candidati per Bruxelles. Sotto il 20% minoranza pronta al processo

Dalla Annunziata l'ultimo "no". Si complica Pisapia, avanza Gori

Schlein a caccia dei candidati per Bruxelles. Sotto il 20% minoranza pronta al processo
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Elly Schlein va a caccia di star e volti nuovi per liste Pd alle prossime Europee. Il voto per Bruxelles è lo snodo cruciale per la segreteria Schlein. La minoranza dem ha già i fucili pronti: se si scende sotto il 20% si apre il processo alla segretaria e nuova leadership. Dopo il no di Lucia Annunziata, la leader del Pd pesca ancora nella ex «cantera» del Manifesto: è già in campagna elettorale il giornalista Sandro Ruotolo che dovrebbe essere il candidato della pattuglia schleliana. La fronda bonacciniana punterà sul sindaco di Bari Antonio Decaro, che coltiva ambizioni da leader. C'è una «pazza idea» che rimbalza nella chat dei fedelissimi di Schlein: la coppia Mimmo Lucano (ex sindaco di Riace) e la sardina Jasmine Cristallo. Per la circoscrizione Isole (Sardegna e Sicilia) il timone della lista Pd sarà affidato a Pietro Bartolo, eurodeputato uscente e ex medico di Lampedusa, sostenuto da Demos e dalla comunità di Sant'Egidio. C'è l'opzione di schierare Peppe Provenzano, responsabile nazionale Esteri del Pd. Tra gli uscenti ci riproveranno Pina Picierno, Brando Benifei e Camilla Laureti. Più complicata la ricandidatura di Giuliano Pisapia nella circoscrizione Nord Ovest. Dove avanzano le candidature del sindaco di Bergamo Giorgio Gori e Chiara Valerio, intellettuale e scrittrice, ribattezzata la nuova Murgia. La capolista potrebbe essere Cecilia Strada di Emergency.

Nella fascia dell'Italia centrale per Schlein sono dolori. C'è una folla di candidati. A partire dai sindaci di Firenze Dario Nardella e Matteo Ricci primo di cittadino Pesaro. C'è chi nel fronte Schlein spinge per una norma anti-sindaci per dare una rinfrescata schleniana alle liste e agli eletti. Fonti di minoranza, tuttavia, avvertono che la segretaria potrebbe avere dei problemi nel comporre le liste: lo spazio per fare delle liste aperte alla società, che allarghino il perimetro del Pd, rischia di essere ristretto. Lo si intuisce dai nomi che circolano fra parlamentari e addetti ai lavori. «Tutti esponenti dem di lungo corso», è il commento. Schlein ha ingranato una marcia anti-Nato e vorrebbe liberare gli scranni di Bruxelles per collocare il partito su una linea pacifista. Nella circoscrizione Centro il primo nodo da sciogliere riguarda la candidatura di Paolo Gentiloni. Il commissario Ue potrebbe decidere di farsi da parte e consolidare il suo profilo di riserva della Repubblica. Schlein ha già la sua candidata: Marta Bonafoni, attuale coordinatrice della segreteria. Due big dovrebbero entrare in lista: Stefano Bonaccini e Nicola Zingaretti. Il governatore dell'Emilia Romagna non ha ancora sciolto la riserva. I tentennamenti di Bonaccini stanno creando malumori nella sua corrente. Zingaretti sarebbe orientato al sì.

Dovrebbe liberare il posto alla Camera e punterebbe a guidare la pattuglia di parlamentari dem a Bruxelles. Ci dovrebbe provare anche Alessia Morani sempre nel collegio Centro. Mentre al Sud si profila la candidatura dell'ex deputato Raffaele Topo in quota Base Riformista.

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