Scholz vede Macron, prove di disgelo

Incontro all'Eliseo. Dal gas allo scudo, relazioni ai minimi tra i Paesi

Scholz vede Macron, prove di disgelo

Le immagini sono quelle di sempre: solide strette di mano e saluti compiaciuti ai fotoreporter presenti. Ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto all'Eliseo il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Francia e Germania, si sa, si considerano il principale motore dell'Unione europea e quando Berlino e Parigi non vanno d'accordo, Bruxelles si inceppa e si ferma.

Così è stato in mesi recenti: lo scoppio della guerra russo-ucraina ha messo in luce alcune differenze fra i due partner. Basti pensare alla crisi del gas: quando il governo di Scholz ha approvato un pacchetto di aiuti per le famiglie e le imprese tedesche da 200 miliardi di euro, in molti a Parigi si sono lamentati di averlo appreso dalla stampa anziché da una più cordiale telefonata tra ambasciatori. Male anche la Difesa: a metà ottobre Scholz si è fatto promotore di un'iniziativa a 14 in ambito Nato per lo sviluppo di uno scudo missilistico europeo, un progetto rivolto più all'Europa centro-orientale che ai paesi occidentali. La Francia non solo non ha aderito ma ha vissuto il lancio del piano Essi (European Sky Shield Initiative) come una sfida al sistema di difesa aerea terra-aria Mamba al quale Parigi lavora insieme a Roma. Macron dal canto suo ha silurato il progetto del gasdotto Midcat con Spagna e Portogallo (al quale la Germania avrebbe puntato ad allacciarsi) lanciando al suo posto una pipeline dell'idrogeno fra Marsiglia e Barcellona. Insomma, la serie di sgambetti è lunga e con l'incontro a Parigi i due hanno cercato di metterci una toppa. «Sull'approvvigionamento energetico europeo, sull'aumento dei prezzi e sui progetti di armamento congiunti, Germania e Francia sono strettamente unite e affrontano insieme le sfide», ha affermato il cancelliere uscendo dall'Eliseo. «L'incontro di oggi conferma che l'amicizia franco-tedesca rimane viva», gli ha fatto eco il portavoce del governo francese Olivier Veran spiegando che il vertice è servito a venirsi incontro «anche quando le priorità dell'uno non convergono necessariamente con le priorità dell'altro».

A dare ragione al portavoce il recente accordo franco-tedesco per cui la Francia ha cominciato a pompare gas verso la Germania tramite il Megal (Mittel-Europäische-Gasleitung), una pipeline che in origine portava il combustibile russo verso la Francia il sud della Germania. Berlino, dal canto suo, si è impegnata a esportare elettricità verso Parigi che conta ancora un numero di reattori nucleari fermi per riparazioni.

È vero però che l'incontro a due all'Eliseo ha sostituito una delle tradizionali riunioni congiunte dei due governi. L'appuntamento è saltato all'ultimo minuto ed è stato riprogrammato per gennaio.

Come è parimenti vero che Scholz e Macron sembrano non capirsi troppo sul piano personale, con il presidente francese «orfano» dell'amicizia che lo legava ad Angela Merkel, con il quale era solito scambiarsi messaggi ogni giorno.

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