La scoperta: anticorpi attivi 8 mesi dopo l'infezione

Buone notizie per chi è guarito dal Covid: gli anticorpi sono presenti anche dopo otto mesi dalla malattia

La scoperta: anticorpi attivi 8 mesi dopo l'infezione

Buone notizie per chi è guarito dal Covid: gli anticorpi sono presenti anche dopo otto mesi dalla malattia. Nulla c'entrano l'età o la presenza di altre malattie. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, mappa l'evoluzione nel tempo della risposta anticorpale al Covid-19 e fornisce importanti indicazioni sia per la gestione clinica della malattia - attraverso il riconoscimento dei pazienti a maggior rischio di forme gravi - sia per il contenimento epidemiologico della pandemia. Lo studio è stato condotto seguendo nel tempo 162 pazienti positivi al Covid, con sintomi di entità variabile, che si sono presentati al pronto soccorso dell'ospedale San Raffaele durante la prima ondata della pandemia in Italia. I primi campioni di sangue sono stati raccolti al momento della diagnosi e risalgono a marzo-aprile 2020, gli ultimi a fine novembre 2020.

Su 162 pazienti, 134 sono stati ricoverati. Oltre agli anticorpi specifici e neutralizzanti, i ricercatori hanno indagato nei pazienti anche la riattivazione degli anticorpi per i coronavirus stagionali (quelli responsabili del classico raffreddore) con l'obiettivo di verificare il loro impatto sulla risposta immunitaria.

Secondo i dati analizzati dai ricercatori del San Raffaele, la riattivazione di anticorpi pre-esistenti per i coronavirus stagionali non ha alcuna influenza nel ritardare la produzione degli anticorpi specifici e non è associata a maggior rischio di decorsi gravi del Covid. «Quanto abbiamo scoperto ha delle implicazioni sia nella gestione clinica della malattia nel singolo paziente, sia nel contenimento della pandemia - afferma la ricercatrice Gabriella Scarlatti - Secondo i nostri risultati, infatti, i pazienti incapaci di produrre anticorpi neutralizzanti entro la prima settimana dall'infezione andrebbero identificati e trattati precocemente, in quanto ad alto rischio di sviluppare forme gravi di malattia.

Gli stessi risultati ci danno però anche due buone notizie: la prima è che la protezione immunitaria conferita dall'infezione persiste a lungo; la seconda è che la presenza di una pre-esistente memoria anticorpale per i coronavirus stagionali non costituisce un ostacolo alla produzione di anticorpi contro il Covid. Il prossimo step è capire se queste risposte sono mantenute anche con la vaccinazione e soprattutto contro le nuove varianti, cosa che stiamo già studiando in collaborazione con i colleghi del Iss».

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