Non si placa lo scontro tra Ong e Ministero dell’Interno. A far salire la tensione non c’è solo la nave di Sea Watch che, dopo aver recuperato 52 migranti al largo della Libia, ora viaggia verso Lampedusa con Salvini deciso a non aprire i porti. Al centro dell’attenzione c’è anche il decreto sicurezza bis, una norma di cui Mediterranea Saving Humans si dice pronta a “contestare la costituzionalità”.
“Con il testo di Decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri, il Governo italiano cerca di aggiungere ulteriori pezzi al puzzle – illegittimo e incostituzionale – dell’attacco in corso ai diritti e alle libertà, di pensiero, di movimento, di dissenso, fondamento dell’agire democratico”, attacca l’Ong in un lungo articolo pubblicato sul suo sito. Secondo Mediterranea quello del Viminale è un “esplicito tentativo, primo fra tutti i governi europei, di legiferare apertamente per ostacolare e bloccare le attività di salvataggio di vite umane che costituiscono obbligo assoluto e prioritario, dovere umanitario, giuridico ed etico e che non potranno mai essere considerate un crimine”.
“Il Governo - si legge nel sito dell’Ong - ci prova conferendo al Ministro dell’Interno competenze fino ad ora esclusive del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con l’obiettivo di vietare l’ingresso nelle acque territoriali italiane di quelle navi che abbiano salvato chi fugge dalla Libia dei lager e della guerra e intendano sbarcare, nel rispetto del diritto internazionale e marittimo, nel più vicino porto sicuro italiano”. Un vero e proprio affondo contro il decreto, che inasprisce “le misure punitive, con pesantissime multe e confische, affidate all’iniziativa dei Prefetti, fino all’individuazione di 'Procure speciali' per le nostre navi e i loro equipaggi”.
Mediterranea denuncia “queste e altre forzature costituzionali”. Per contestarne la costituzionalità l’Ong pare intenzionata a “partire dal suo carattere ‘d’urgenza’”. E lo farà “non appena le sue misure venissero sciaguratamente applicate”. Mediterranea è pronta comunque a “far valere il diritto a monitorare, denunciare e soccorrere in mare, contro l’odiosa istigazione a lasciar morire o a deportare chi prova ad attraversarlo per raggiungere l’Europa, in mare come in terra”.
Immediata è arrivata la risposta di Salvini: "Nessuna norma contro il soccorso in mare - dice il ministro dell'Interno - Contrariamente a quanto sostenuto da Mediterranea Saving Humans, il Decreto Sicurezza Bis introduce norme più dure contro il traffico di esseri umani e il mancato rispetto delle indicazioni degli Stati sovrani e delle autorità di coordinamento marittimo, senza mettere in dubbio la
priorità di salvare delle vite. Se Mediterranea (e le ong in generale) non ha rapporti con gli scafisti, rispetta le regole e non fa traffico di esseri umani non ha nulla da temere. Invece, è molto preoccupata. Perché?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.