Da Shapiro a Beshear sei nomi in lizza come vice per il ticket

Cinque governatori, molti di Stati in bilico. Le altre idee: Cooper, Pritzker e Whitmer

Da Shapiro a Beshear sei nomi in lizza come vice per il ticket
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Una poltrona per sei. Una rosa di nomi si contende il ruolo di vice di Kamala Harris, sempre che sia lei la candidata che sfiderà Donald Trump il 5 novembre (come è chiaro i colpi di scena sono all'ordine del giorno nella corsa 2024 alla Casa Bianca). Molti di loro sono potenziali sostituti di Biden che dopo che quest'ultimo ha lanciato la volata alla sua vice si sono messi a sua disposizione, perché la Casa Bianca resta la Casa Bianca anche da numero due.

Sei nomi, dunque. Non tutti sullo stesso piano. Tra i favoriti c'è certamente il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, che per l'influente ex senatore Dem Bob Brady «sarebbe un'ottima scelta». Shapiro, 51 anni, già procuratore generale e commissario di contea, nel 2022 ha battuto di quasi 15 punti il candidato repubblicano Doug Mastriano. Shapiro è un emergente e ha anche il vantaggio di governare uno swing state, uno stato in bilico, che vale 19 voti elettorali su 539 che lui potrebbe aiutare a conquistare. Shapiro ieri è stato tra quelli di cui Harris ha chiesto la disponibilità e lui è stato al gioco: «Conosco Kamala Harris da quasi vent'anni: siamo stati entrambi procuratori, abbiamo entrambi difeso lo stato di diritto, abbiamo entrambi combattuto per il popolo. È una patriota degna del nostro sostegno».

Shapiro deve guardarsi prima di tutto dal senatore dell'Arizona (altro swing state con 11 voti) Mark Kelly, 60 anni, uno che ha una biografia avventurosa, di quelle da film in grado di conquistare i cuori degli americani: ha combattuto nella guerra del Golfo e da astronauta ha comandato la Stazione spaziale internazionale. Inoltre la sua seconda e attuale moglie Gabby Gifford, vittima di un attentato nel 2011 a Tucson durante un suo comizio, è considerata un'eroina.

Altri due nomi in prima fila, altri due governatori: Andy Beshear del Kentucky ha appena 46 anni ed è stato capace di essere eletto due volte, nel 2019 e nel 2023, in uno stato profondamente repubblicano. Figlio d'arte (il padre Steve è stato anch'egli governatore Dem per due mandati) per il momento di è mosso bene, rendendo onore a Biden («una presidenza di successo») e lisciandosi la probabile futura candidata: «La vicepresidente è intelligente e forte, il che la renderà un buon presidente», ha detto ieri in una trasmissione tv. Roy Cooper, 67 anni, che guida la North Carolina, ha il vantaggio di non potersi ricandidare dopo due mandati e di essere anch'egli alla guida di uno stato difficile per i Dem. Anche lui ha dato personalmente il suo endorsement alla Harris.

Più defilati gli ultimi due dei Fab Six: si tratta del governatore dell'Illinois JB Pritzker, 59, che arriva dalla famiglia che ha fondato l'impero alberghiero Hyatt e che può quindi autofinanziare la sua campagna elettorale, ciò che costituisce un indubbio vantaggio. Inoltre ha un passato da cagnaccio contro Donald Trump, che detesta. E dell'unica donna, la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, 52 anni, da qualcuno indicata anche come possibile sostituta di Biden dopo le dimissioni. Ha dalla sua di aver vinto nettamente nel 2022 nel Michigan da sempre in bilico.

Altri tre nomi caldi pronti a entrare in lizza come vice-Harris sono Il governatore del Maryland Wes Moore, 45 anni, il segretario ai Trasporti Pete Buttigieg, 42 anni, e l'ex sindaco di San Francisco Gavin Newsom, 59 anni.

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