Sembra solo questione di tempo risalire a quella figura misteriosa. Troppo vicina al luogo del delitto per non saper nulla. E quindi troppo importante per queste faticose indagini. Un mese dopo l'omicidio di Sharon Verzeni a Terno d'Isola, «l'uomo della bici» che procede contromano lungo via Castegnate nei minuti dell'aggressione letale resta il ricercato numero uno.
Non è detto che sia stato lui ad accoltellare la 33enne quella notte tra il 29 e il 30 luglio, ma potrebbe aver visto qualcosa di fondamentale. I pochi elementi, forniti dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, comunque interrogano e non poco: il ciclista procede in contromano lungo l'arteria a senso unico, in un orario compatibile con l'accoltellamento della giovane barista. Inoltre, il fatto che dopo settimane non si faccia avanti nonostante le ricerche, gli appelli e la fitta copertura mediatica fa pensare a due alternative: è lui il killer oppure ha visto e ha paura. Ieri è trapelato che gli investigatori coordinati dal pm Emanuele Marchisio avessero individuato il modello della bicicletta e gli abiti indossati, ma ben presto è arrivata la smentita. Un'identificazione ancora non c'è, eppure i carabinieri di Bergamo e i colleghi del Ros sembrano essersi finalmente avviati sulla strada che conduce all'identità di quello sconosciuto in sella. Ci sono ora alcune ipotesi. L'impressione è che comunque si riesca a trovare il nome, forse già nelle prossime ore. L'uomo della bici comunque non era l'unico in giro a Terno d'Isola quella notte: le telecamere riprendono una ventina di persone, ma solo dieci sono state identificate. Lui, però, è l'unico così vicino al civico 32 di via Castegnate, dove alle 00.52 Sharon in una pozza di sangue chiama il 118 dicendo: «Mi ha accoltellata». Pochi minuti dopo Antonio Laveneziana, pensionato di 76 anni residente in quella via, viene ripreso mentre è sul balcone di casa a fumare: quando passa la bicicletta sembra voltare la testa, come per seguirla. Ai carabinieri, invece, dice che a quell'ora dormiva. Poi racconta di non aver visto né sentito nulla: ora è indagato per falsa testimonianza. Il sindaco di terno Gianluca sala ha ordinato la chiusura delle strade per «indagini in corso».
Gli sforzi degli investigatori proseguono però anche su altri fronti. E mentre nelle ultime ore sembra essersi affievolita la luce delle attenzioni sul compagno Sergio Ruocco (per lui ieri è stato il giorno del ritorno al lavoro da idraulico), le ricerche si concentrano sulla vita privata dell'ex estetista bergamasca e sul legame con Scientology. Al vaglio ci sono un computer e un cellulare di Sergio che non erano ancora stati analizzati, mentre la casa della coppia ancora sotto sequestro potrebbe essere nuovamente visitata dalla Scientifica. Nel frattempo, dall'analisi del conto corrente di Sharon sarebbero emersi dei versamenti effettuati proprio al movimento religioso che la 33enne aveva cominciato a frequentare da quando aveva trovato lavoro a Brembate. I responsabili del «Vanilla Bar» fanno parte del gruppo e così lei si era convinta a frequentarlo. Somme non particolarmente rilevanti - Sharon aveva cominciato i corsi da poco tempo - ma fisse, cadenzate.
La decisione di avvicinarsi a Scientology era stato motivo di discussione, sia col compagno che con la famiglia. Nulla di più. Ma tanto basta per approfondire le ricerche - nella palude bergamasca delle indagini che si trovano ad affrontare gli inquirenti da ormai un mese.
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