L'ipotesi di un Mattarella bis agita e non poco le varie anime del Movimento 5 Stelle. Una possibile strada da percorrere che è emersa nella serata di ieri, quando i senatori grillini si sono riuniti e quasi all'unanimità si sono espressi a favore per portare avanti un "forte pressing" per puntare su un secondo mandato dell'attuale presidente della Repubblica. Ma nel gruppo 5S tira un'aria pesante, con l'ombra di una resa dei conti che non ha intenzione di andarsene.
Tensioni nel M5S
La partita del Quirinale rischia così di trasformarsi in un caos totale, all'interno di un gruppo già fortemente provato da correnti e divisioni. La videoconferenza di ieri dei senatori ha lasciato strascichi in più di qualche deputato, che non ha perso occasione per lanciare frecciatine nei confronti di coloro che vorrebbero rieleggere Mattarella. "Siamo in autogestione?", è la domanda ironica e seccata che l'Adnkronos attribuisce a Paola Taverna. Addirittura ci sarebbe chi ha chiesto di cessare qualsiasi riunione.
Pressing per il Mattarella bis
A creare scompiglio sono state pure le parole pronunciate da Danilo Toninelli, che si è schierato a favore di un ipotetico Mattarella bis. Il senatore pentastellato ha chiesto al Movimento di ufficializzare la proposta, auspicando che tutto il Parlamento convenga sull'opzione di un secondo mandato dell'attuale capo dello Stato: "Questa è l'unica ipotesi che ci può permettere di eleggere un presidente alla prima votazione senza bloccare Parlamento e governo. Penso che il Mattarella bis oggi sia la soluzione migliore per tutti. Per il Parlamento, il governo, e per tutti gli italiani".
Conte commissariato?
A preoccupare la galassia grillina è la scarsa leadership di Giuseppe Conte, che potrebbe finire commissariato nella gestione della partita per il Quirinale. A testimoniarlo è la richiesta relativa alla possibilità di far partecipare i capigruppo dei 5 Stelle "alla scelta del presidente della Repubblica in ogni fase decisionale" accanto al leader Giuseppe Conte. Una sollecitazione che in sostanza sarebbe stata appoggiata da quasi tutti i senatori collegati ieri in videoconferenza. Perché mai bisognerebbe stare al fianco del presidente M5S? Non ci si fida del suo operato in autonomia?
A smentire l'interpretazione del commissariamento è stato Stefano Patuanelli: il ministro delle Politiche agricole ha voluto tranquillizzare i senatori, assicurando che gli eletti saranno coinvolti nel processo decisionale che porterà all'elezione del prossimo capo dello Stato. "Come sanno bene i senatori, c'è un coordinamento costante, quasi quotidiano, tra Conte, i ministri, i vice e i due capigruppo. Chiedono qualcosa che c'è già", ha dichiarato Patuanelli.
La linea di Conte
Giuseppe Conte ha provato a mettere le cose in ordine. Innanzitutto ha anticipato che all'inizio della prossima settimana ci sarà un'altra assemblea congiunta, questa volta interamente dedicata al tema del Colle. E ha invitato a non parlare di nomi. "Non è questo il momento, al limite questo è il momento dei profili. Di nomi ne verranno fuori tanti nei prossimi giorni, non agitiamoci adesso: l'importante è che noi ci confronteremo e decideremo tutti insieme", avrebbe detto secondo l'Adnkronos.
Quanto alle voci sui nomi circolati ed emissari utilizzati per incontrare altri esponenti politici, Conte ha chiesto di non credere a tutto ciò viene quotidianamente scritto sul conto del M5S.
Infine ha responsabilizzato tutti su quello che sarà un passaggio cruciale per il futuro del Paese: "Evitiamo di dare l'immagine di andare in ordine sparso e di un Movimento spaccato. Questo voto sarà ancora più importante e determinante se saremo compatti e ci ritroveremo a condividere tutti insieme la scelta che saremo chiamati a operare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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