Il contratto di governo non si occupa di macrotematiche bioetiche e di diritti correlati. Un silenzio che può essere interpretato in due modi: una "vittoria" della linea oltranzista della Lega al riguardo o una "resa" alle istanze promosse dal MoVimento 5 Stelle.
Il possibile "governo del cambiamento" dovrà affrontare, gioco forza, anche queste tematiche. Non viene in mente, tra ultimi esecutivi, un governo esente dal dibattito sulle unioni civili. Così com' è lecito aspettarsi che parte dell'opinione pubblica continui a sollevare la questione della legge sull'eutanasia. Un provvedimento che, nelle intenzioni di molti, avrebbe dovuto seguire con naturalezza quello sul testamento biologico. Quest'ultimo definito "legge di civiltà" e "storica vittoria" dai più che favorevoli grillini. Non si fa riferimento all'estensione dei diritti civili per le coppie omosessuali e non si accenna neppure alla questione della registrazione dei figli delle coppie gay.
Eppure, i sindaci del MoVimento 5 Stelle, sono in prima linea sull'argomento. Chiara Appendino, come i lettori ricorderano, ha deciso di registrare i figli delle coppie omosessuali nel capuoluogo che amministra. Una medesima disponibilità è arrivata da altri primi cittadini a cinque stelle. Quelli di Venaria e San Mauro Torinese, per dirne due. Virginia Raggi, dal canto suo, si è affrettata a "imitare" la sua collega piemontese. Mentre le amministrazioni grilline "aprono" alla trascrizione completa, il dibattito politico nazionale tende a tacere. La Lega potrebbe aver chiesto a Luigi Di Maio e ai suoi di soprassedere su questi aspetti. Il dibattito sulla bioetica, però, è centrale a livello internazionale ed è difficile immaginare un'Italia del tutto esonerata dal prendere posizione. Esistono, è abbasta noto, orientamenti culturali che invitano le nazioni europee a legiferare su queste materie. Questi inviti provengono spesso dagli ambienti della tanto contestata "élite". Il possibile futuro governo legifererà al riguardo? Una domanda lasciata per ora senza risposta.
Un discorso a parte meriterebbe la cosiddetta "ideologia gender". Qualche candidato della Lega ha fatto della contrarietà alla presenza delle teorie gender nelle scuole una vera e propria bandiera. Citiamo un solo caso di non compatibilità ideale manifesta: il "Bus della Libertà" di CitizenGo e Generazione Famiglia si è recato a Torino nel febbraio scorso. I promotori dell'iniziativa hanno dovuto affrontare una revoca della concessione "di spazi e aree pubbliche". In quella circostanza si è parlato di incompatibilità tra la presenza del bus in città e una mozione del consiglio comunale a cinque stelle.
Che posizione avrebbero i leghisti del "contratto di governo" con i grillini in caso di ripetizione di questo episodio? Probabilmente non resterebbero in
silenzio. La bioetica non è un ambito marginale per il futuro dell'uomo. I cattolici che hanno riposto le loro speranze nel centrodestra non accetterebbero una deriva laicista. Questo silenzio preoccupa un po'.
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