Il Partito Democratico si prepara già alla vittoria di Matteo Renzi alle primarie di domenica e ci si prepara a una nuova spaccatura nel centrosinistra.
"Nel momento in cui si va verso un Pd ancora di più renzizzato, altri pezzi si staccheranno dal Partito democratico", rivela un fuoriuscito dal partito, "Il mondo della scuola e del lavoro per esempio non potrà più seguire Renzi e sceglierà noi". E un altro esponente Mdp parla già di un programma condiviso "partendo dal basso, con meccanismi che coinvolgano i cittadini".
E se c'è chi, come Giuliano Pisapia, ipotizza persino una "proficua collaborazione" tra la sinistra e i Cinque Stelle, altri fanno notare che con il sistema proporzionale "bisognerà scegliere da che parte stare". L'appello dell'ex sindaco di Milano resta sempre lo stesso: Renzi riunisca la sinistra e eviti "una sconfitta epocale". Appello che - pare - l'ex premier continua a rimandare al mittente.
Fonti parlamentari parlano di quindi di un'accelerazione sulla costruzione di una nuova area
di centrosinistra, con una leadership alternativa a Renzi. "Renzi non può più fare il premier", dicono i fuoriusciti, mentre dai renziani arriva un diktat diverso: domenica si vota anche il candidato premier, ribadiscono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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