La sinistra tedesca ormai è da ridere: un comico si candida alla guida dell'Spd

Il controverso Jan Böhmermann: «Salverò il partito». Provocazione o realtà?

La sinistra tedesca ormai è da ridere: un comico si candida alla guida dell'Spd

Berlino. In Italia Beppe Grillo ci aveva provato nel 2009 ma allora la sua scalata esterna (e ostile) al Pd fu fermata sul nascere dal Nazareno che rifiutò di concedergli la tessera del partito. Miglior fortuna ha avuto invece Volodymyr Zelens'kyj: nel 2015 l'attore comico ha recitato nella parte del presidente dell'Ucraina in una serie televisiva di successo. Presoci gusto, nel 2019 Zelens'kyj si è candidato alla guida del paese, diventando lo scorso 20 maggio il settimo presidente della repubblica ex sovietica. Le ultime novità sui comici attivi in politica arrivano invece dalla Germania. Alla guida non della Repubblica federale ma più modestamente del partito socialdemocratico tedesco si è candidato in diretta tv Jan Böhmermann.

Nato a Brema nel 1981, la star del programma Neo Magazine Royal su Zdf è un volto molto conosciuto in Germania ma non è privo di notorietà all'estero. Di Böhmermann avevano parlato i media europei e mediorientali nell'aprile del 2016 quando il comico, in rigorosa diretta tv, attaccò il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dedicandogli una poesia volgare e oltraggiosa. Il comico accusò il «sultano» di essere non solo un dittatore ma anche di avere rapporti intimi con le capre. Parole volutamente oltraggiose che provocarono una crisi diplomatica sul delicato asse Ankara-Berlino. Pochi mesi dopo la procura di Magonza archiviò la denuncia promossa, con il consenso della cancelliera, da Erdogan contro il comico.

Sempre al centro dei riflettori per la sua parlantina veloce e affilata, Böhmermann si è fatto notare anche lo scorso aprile. Invitato alla cerimonia di premiazione del Romy (un riconoscimento austriaco per i programmi tv), mandò un video messaggio di scuse dicendo: «Sono in una villa di oligarchi russi a Ibiza e bevo Red Bull con un paio di amici dell'Fpö (il partito sovranista austriaco, ndr)». Due settimane la sua battuta si rivelò essere il copione dell'IbizaGate, lo scandalo che ha travolto prima l'Fpö e poi tutto il governo di Vienna.

Questa volta Böhmermann ha tenuto un profilo più basso, concentrandosi solo su temi domestici: prima ha preso in giro gran parte dei sedici candidati che, spesso due alla volta, si sono candidati alla testa del partito tedesco più antico ma anche quello elettoralmente più in crisi. Se si candidano in tanti, ha detto, «perché non posso farlo anche io?». Così il giovane comico ha rivelato di avere già pronto un sito web per la sua candidatura, neustart19.de. Fra il serio e il faceto ¬ «questo non è uno scherzo!», si legge sul sito Böhmermann ha affermato di non aver fatto politica attiva, «per cui non sono io il responsabile dello stato in cui versa il partito».

E anche lui ha affermato che correrà appaiato a una donna socialdemocratica. Quale? «Quella che da qua a domenica sera mi procurerà la tessera del partito e le firme di cinque distretti circoscrizionali della Spd che necessarie per la mia candidatura».

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