Cremona e Mantova. Due province lombarde lontane da certe concitazioni metropolitane, in fondo a destra della regione, accomunate da riti anche gastronomici nebbiosi e padani. Ecco i nostri consigli gastronomici, dieci ristoranti di livello altissimo, alto medio-alto distribuiti tra i due territori, cinque per uno, per non far torto a nessuno. Pronti? Via!
Caffè la Crepa (Isola Dovarese) Una trattoria storica posta su una penisola circondata dal fiume Oglio. La proposta gastronomica, a cura di Franco Malinverno, è legata alle tradizioni della Pianura Padana, basata sui prodotti cerealicoli, sugli animali da cortile, sul latte, sui pesci d’acqua dolce, gli ortaggi. Alcuni piatti? Baccalà in umido, Zuppa di gallina, Lumache alla moda di Borgogna, Trippa tipica all’isolana, Gnòc a la mulinèra, Marubino ai tre brodi, lo Storione del Po, Vitello animella e funghi, dolci casalinghi. Il tutto a prezzi onestissimi.
Dell’Alba (Piadena) Trattoria storica gestita dalla famiglia Corbari da sei generazioni, che propone una cucina di campagna. Il piatto per cui si viene è l’Antipasto della trattoria, ciccioli di maiale con pane di pasta dura, salumi stagionati da maiali “tranquilli” allevati localmente, polenta da farina bio, giardiniera, caprini freschi, lumache in umido alla contadina, “pes in ajon”. Se rimane spazio, Tagliatelle al torchio con funghi, Minestra di erbe e verdure, Arrosto di punta di petto di scottona al forno con provolone dolce, Porc tonné da una ricetta originale di Pellegrino Artusi. Conservate un posto per i doli casalinghi: Zuppa inglese alla mantovana, Sbrisolona con zabaione caldo, Meringata con cioccolato fondente.
Gabbiano 1983 (Corte de’ Cortesi) Un locale specializzato nei piatti a base di oca, che ricordano l’antica nomea di Corte de’ Cortesi, un tempo “il paese delle oche e dei poeti” e che nel 2019, durante una puntata di Quattro Ristoranti di Alessandro Borghese vinse il bonus per il migliore bollito tradizionale alla cremonese: Assoluto di oca e tartufo, Petto d’oca, Marubini in brodo, Risotto milanese ma non troppo (con ragù bianco d’oca), Torta di rose. Grande attenzione ai vini, con etichette di ogni blasone. Atmosfera familiare, direi domenicale, e tanti eventi e serate a tema.
Osteria del Miglio 2.10 (Pieve San Giacomo) Lo chef Samuele Miglioli propone una cucina contemporanea ma stagionale e generosa: Peperone ripieno con bagna cauda padana, Tortelloni al cacio e pepe con gambero rosso, Sformatino al cavolo nero con crema di zucca, Risotto alle animelle e creste di gallo, Faraona ripiena alle nocciole e tartufo. Un luogo accogliente e piacevole.
Antica Trattoria Gianna (Recorfano) A 30 chilometri da Cremona un locale storico, caldo e affettuoso, dove il benessere non passa soltanto per la bontà dei piatti, che pure valgono molto: Agnoli in brodo di cappone, Maltagliati al salmì di lepre e chiodini, Ravioli al cavolo nero, caciotta al peperoncino e pomodori appassiti, Cotechino con fonduta tartufata, Tartare di fassona piemontese (o di puledro), Guancetta di vitello al pepe dei monaci,
Dal Pescatore Santini (Canneto sull’Oglio) Un luogo storico della ristorazione, da tre decenni tre stelle Michelin. La famiglia Santini Nadia e Giovanni in cucina, Antonio, Alberto e Valentina in sala) propone da sempre un concetto di accoglienza assoluto, per loro l’ospite è sacro. Il luogo è una vera capsula spazio-temporale di eleganza e rilassatezza. I loro Tortelli di zucca al burro e Parmigiano Reggiano sono leggendari, ma tutti i piatti, dalla Terrina di astice con caviale al Branzino con salsa agli agrumi, dal Piccione in casseruola al profumo di timo all’Anguilla alla griglia con radicchio, sono straordinari. Menu d’autunno a 210 euro, Menu del Pescatore a 290.
L’Ambasciata (Quistello) Un locale rinascimentale eccessivo nel décor, sovraccarico di elementi ma alla fine con una certa eleganza, e dove il punto forte è un’accoglienza che ha pochi pari in Italia. Anche i piatti di Matteo Ugolotti sono a dir poco barocchi: Lumache alla bouguignonne, Morbida frittata con scalogno e parmigiano, Scaloppa di foie gras, Sauternes, frutti di bosco e semi di cacao croccanti. Molti piatti locali: Tortelli di zucca con burro di malga, Agnoli in brodo di cappone e coda di bue, Anatra muta croccante all’arancio, Salame di cioccolato con zabaglione caldo al paiolo.
Locanda delle Grazie (Curtatone) Un locale imperdibile nel cuore della provincia, in località Grazie, che propone il meglio della tradizione provinciale: naturalmente Tortelli di zucca, Anguilla in carpione, Luccio in salsa, Frittatina con saltarei e polenta, Storione marinato, Ravioli di carciofi, il caratteristico Riso alla “pilota”. L’accoglienza è familiare, il posto accogliente, i vini sono semplici e buoni, vicino scorre il Mincio che rende tutto placido e rallentato.
Osteria Numero 2 (Stradella) Un cascinale in campagna dove non si serve solo cucina del territorio ma anche piatti nazionalpopolari di ottimo livello. Passatelli in brodo di carne, Bagna caoda, Gnocco fritto con salumi, Bigoli alle sardelle, Tagliatelli al sugo di oca, Luccio in salsa con polenta, Stracotto di cervo al Lambrusco, Birramisù, Sbrisolona. Il locale è sempre pieno, sempre allegro, e risente di un piacevole spirito goliardico. Oltre a del buon vino si propone una buona scelta di birre.
Lo Scalco Grasso (Mantova) Un’osteria contemporanea sotto l’ombrello dello slogan: “Piatti chiari, amicizia lunga”.
La cucina è sincera, stagionale, con materie prime di qualità e una certa ricerca di originalità e creatività che non prende però mai il sopravvento sulla sostanza: i classici sono il Tiramisù di baccalà, il Club sandwich di branzino con mayo nera, cavolo viola, sesamo e pomodoro confit, Bigoli con gamberoni, roquefort e crema di noci, Calamaro mbuttunato, Semifreddo alla nocciola con caramello salato, tutti insieme in un menu a 75 euro. Bella cantina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.