Ci sono Regioni che corrono di più, dove anche il servizio di prenotazione è ben organizzato, dove basta dare la propria adesione per essere ricontattati. Altre dove bisogna perdere tempo al telefono per fissare l'appuntamento, altre ancora dove si inserisce on line il proprio codice fiscale ed è fatta o si può ricorrere alla piattaforma nazionale di Poste italiane. Ci sono territori dove sono coinvolti i medici di base, altri dove regna il fai da te. Insomma, il luogo di residenza può cambiare i tempi di accesso al vaccino, a parità di categoria di appartenenza, per quanto il governo punti ad uniformare il piano vaccinale, diverso per ogni regione. Per lo più, comunque, le amministrazioni locali hanno sviluppato piattaforme digitali ad hoc. Ma continuano a muoversi in ordine sparso, anche per quanto riguarda i luoghi dove effettuare le vaccinazioni, chi aprendo nuovi hub, chi sperimentando le inoculazioni in farmacia, come la Liguria e il Lazio.
In Lombardia dopo i disguidi di Aria per il mancato invio degli sms, al termine della campagna vaccinale degli over 80, si passerà al portale di Poste per le prenotazioni, che avrà il compito di gestire la fase della vaccinazione di massa, anche se sarà sempre possibile prenotare attraverso il call center. Ma intanto in Lombardia si registra un nuovo disservizio, a Verano Brianza dove ci sono mille dosi di Astrazeneca in frigo e c'è un palazzetto dello sport adibito a centro dove somministrarle, ma è chiuso da sabato per la carenza di persone a cui inocularle poiché mancano le liste. Uno dei metodi più rodati è invece quello del Lazio, che sta procedendo senza intoppi. Qui le strade possibili sono due: accedendo al portale della Regione o, per le persone meno «pratiche» alla vecchia maniera, chiamando un numero dedicato, dove sono gli stessi operatori a fornire giorno e orario di prima e seconda dose. Se in Piemonte sono entrati in gioco i medici di base, che registrano la volontà dei propri assistiti sull'apposita piattaforma per essere poi chiamati dalla Asl, in Liguria per le prenotazioni c'è un sito della Regione ma anche un numero verde. Chi preferisce può rivolgersi agli sportelli Cup, a quelli Asl e alle aziende ospedaliere. Anche in Toscana tocca ai medici di famiglia contattare i più anziani per comunicargli i dettagli dell'appuntamento. Il Veneto dal primo aprile procede, sempre per età anagrafica o per stato di fragilità, con le prenotazione via internet nelle aziende Ulss, tramite un'interfaccia unica. Una volta indicata la propria azienda sanitaria, si potrà scegliere sede, giorno e ora della somministrazione. Sarà possibile prenotare anche in farmacia, mentre non sembra aver avuto successo l'esperimento della vaccinazione senza appuntamento per gli anziani testato nel Trevigiano. In Friuli Venezia Giulia si procede con i canali già attivi per le prestazioni sanitarie, cioè sportelli Cup delle aziende sanitarie e delle farmacie abilitate, oppure tramite call center regionale.
Marche e Molise hanno affidato le prenotazioni alle piattaforme on line, lo stesso in Puglia dove però è anche possibile andare di persona in farmacia per prendere l'appuntamento o chiamare il Cup delle Asl.
In Sicilia, oltre al portale della Regione funziona la piattaforma di Poste italiane. Qui il governatore Nello Musumeci punta ad allargare i luoghi di somministrazione pensando anche alle parrocchie e agli stabilimenti balneari.
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