Il sogno cinese di Trump. "Leader a vita negli Usa"

Una battuta su Xi Jinping scatena la rabbia dem. E il leader Usa apre al dialogo con la Nord Corea

Il sogno cinese di Trump. "Leader a vita negli Usa"

Chiaramente una battuta. In un contesto amico, mentre pronunciava il suo discorso durante una raccolta fondi, a porte chiuse, in Florida, nella sua residenza di Mar-a-Lago. Eppure le parole del presidente statunitense Donald Trump hanno già sollevato un polverone. Perché la frase incriminata - rilanciata dalla Cnn e additata dall'opposizione democratica - per molti nasconde una reale ammirazione per l'uomo che si farà presto dittatore a tempo illimitato, il presidente cinese Xi Jinping. «Non dimenticate che la Cina è grande e che Xi è un grande gentiluomo» esordisce «The Donald». «Ora è presidente a vita. Presidente a vita. È un grande», aggiunge fra le risate dei suoi sostenitori. Il leader Usa non la chiude lì e continua, elogiando le capacità del leader comunista: «E guardate, è stato in grado di farlo. Credo che sia un grande. Forse un giorno dovremmo fare un tentativo» anche noi. Risate grasse. E applausi. «È il presidente più potente degli ultimi cento anni. E ci ha trattato tremendamente bene quando sono andato laggiù». L'insistenza sull'argomento, per i democratici è la prova che, nonostante il tono scherzoso, Trump abbia svelato una reale ammirazione. «George Washington si rivolterebbe nella tomba - ha commentato disgustato il deputato di minoranza Ro Khanna -. Che fosse o meno uno scherzo, parlare di essere presidente a vita come Xi Jinping è il sentimento più anti-americano espresso da qualsiasi presidente americano».

Il 25 febbraio il Comitato centrale del Partito comunista cinese ha annunciato di voler cancellare il limite dei due mandati per la presidenza (e anche per la vicepresidenza). Riforma che verrà certamente approvata questa settimana, durante la Conferenza consultiva del Popolo cinese, e che aprirà le porte dell'Olimpo dei grandi ditattori a Xi, il cui secondo mandato scadrà nel marzo 2023, facendone il degno successore di Mao Zedong. Non a caso la nuova Costituzione approvata alla fine del Congresso ha messo sullo stesso piano Xi e la sua dottrina del «Socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era» accanto alle teorie di Mao e Deng Xiaoping.

E sempre sul fronte asiatico, stavolta parlando con i corrispondenti della Casa Bianca, alla cena annuale del Gridiron Club - presenti 600 invitati - il presidente Usa ha mostrato ottimismo su possibili aperture alla Corea del Nord: «Forse stanno succedendo cose positive, spero sia vero. Lo dico in tutta serietà». A cosa è dovuto il cauto entusiasmo di Trump? «Ci hanno chiamato un paio di giorni fa e detto: vorremmo parlare.

Ho detto: anche noi vorremmo, ma dovete denuclearizzare. Vediamo che cosa accadrà». E ancora: «Lo vedremo presto. Ci incontreremo e vedremo se accadrà qualcosa di positivo. È passato tanto tempo, è un problema che avrebbe dovuto essere risolto tanto tempo fa, non ora».

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