Reggio Calabria È stata ritrovata morta nell'androne del palazzo dove abitava la 56enne Mariella Rota, proprietaria di una tabaccheria a due passi dal museo della Magna Grecia di Reggio Calabria, ma soprattutto a meno di 50 metri dal Comando Provinciale dei Carabinieri della città dello stretto. Sotto gli occhi dei militari colpiti dall'assassinio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega ucciso a coltellate la scorsa settimana a Roma, anche in riva allo Stretto la cronaca nera continua a raccontare violenti episodi di sangue con una frequenza che non ha alcun precedente nella storia cittadina, al netto delle guerre mafiose tra i clan della ndrangheta. Stavolta, invece, a pagare le conseguenze delle violenze delinquenziali sono persone innocenti, estranee ad ogni tipo di attività malavitosa. Commercianti, guardie, cittadini comuni.
Un gruppo di malviventi, infatti, nel pomeriggio di ieri ha tentato di rapinare il tabacchino della trafficatissima via Melacrino. La rapina è finita male: la tabaccaia è stata uccisa con un arma da taglio, come accerterà il medico legale. Con molta probabilità la donna, che abita nello stesso stabile dell'esercizio commerciale, ha sorpreso i ladri con cui a quel punto ha iniziato una colluttazione che è finita nel peggiore dei modi.
Alcuni vicini hanno confidato agli agenti della squadra mobile, intervenuti sul posto, che hanno sentito delle urla provenire dal palazzo. La tabaccheria da quanto si apprende non era la prima volta che subiva delle rapine, l'ultima delle quali pochi mesi orsono. Sul posto gli agenti della Polizia e dei carabinieri, impegnati a ricostruire la dinamica dell'accaduto. Al momento non sembra essere stato rubato nulla dalla tabaccheria. Dei ladri non c'è traccia: inquirenti impegnati nelle indagini non stanno tralasciando nessun elemento, per questo sul posto sono intervenuti anche gli uomini del gabinetto regionale della Polizia scientifica. Sul posto anche il magistrato di turno.
Le indagini condotte dalla squadra mobile reggina diretta da Francesco Ratta sono coordinate dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri, che interpellato dal Il Giornale, ha detto: «È un episodio drammatico, non sicuramente ascrivibile alla criminalità organizzata. Stiamo passando al setaccio le telecamere della zona, spero già nelle prossime ore di dare delle risposte concrete ai cittadini onesti di questa città».
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