Spara in faccia alla figlia dell'ex compagna Poi fugge e si suicida

La quindicenne è in «condizioni disperate» Aggredita in strada tra decine di testimoni

Spara in faccia alla figlia dell'ex compagna Poi fugge e si suicida

Ischitella (Foggia) La pioggia non ha lavato via l'orrore. E gli scalini quasi incastrati tra grappoli di case ai lati del vicolo sono ancora macchiati di sangue innocente. Proprio laggiù, in via Zuppetta, in una stradina del centro storico di Ischitella, meno di cinquemila abitanti, piccolo centro del Gargano a una sessantina di chilometri da Foggia, una ragazza di 15 anni è stata ferita con un colpo di pistola al volto: le ha sparato l'ex compagno della madre, Antonio Di Paola, 37 anni, qualche precedente penale alle spalle, uno noto in paese come una testa calda che si è poi tolto la vita con la stessa arma scrivendo l'ultimo atto dell'ennesima storia feroce innescata da un rapporto malato scandito da liti e minacce.

Gli investigatori hanno ormai ricostruito le fasi di questa mattinata di terrore. La quindicenne è stata colpita mentre faceva la solita strada per andare a prendere l'autobus e raggiungere Vico del Gargano, dove c'è la scuola che frequenta. Erano le 7,30 e per strada c'era tanta gente, tra cui numerosi studenti. La ragazza stava scendendo per le scale, andava di fretta per non perdere il pullman ed è stata affrontata dal 37enne, giunto sul posto con la sua Fiat Punto verde: l'uomo ha parcheggiato, le è andato incontro, c'è stata una breve discussione, pretendeva di sapere dove fosse l'ex compagna ma lei si è rifiutata di rispondere e così ha estratto una pistola calibro 22. Poi ha aperto il fuoco sotto gli occhi di un'amica della quindicenne. Un colpo solo al volto, sparato a bruciapelo, secondo un gelido e macabro copione che ricorda una spietata esecuzione mafiosa. Ma qui la mafia non c'entra: all'origine dell'orrore c'è una folle gelosia intrisa di odio e rancore, lievitata giorno dopo giorno come una bomba a orologeria ed esplosa vicino alla fermata di un bus affollata di studenti. Sono scattati i soccorsi, la ragazza è stata trasportata al pronto soccorso di Vico del Gargano, poi in elicottero agli Ospedali Riuniti di Foggia. Le sue condizioni sono disperate. Nello stesso tempo sono state avviate indagini e sono stati ricostruiti i rapporti familiari. Una situazione tesa e difficile, al punto che nel 2010 il Tribunale per i minorenni di Bari aveva affidato la quindicenne ai nonni materni. Per ore sono andate avanti le ricerche a cui hanno partecipato anche i Cacciatori di Calabria, i rinforzi inviati dal governo per fronteggiare la criminalità organizzata in questa vasta fetta di Puglia: sono stati organizzati posti di blocco e compiute perlustrazioni con gli elicotteri. La caccia all'uomo si è conclusa nel pomeriggio, quando nelle campagne a ridosso di Ischitella, in contrada Callone, è stato trovato il cadavere del pregiudicato. L'uomo, che già ad agosto aveva tentato il suicidio, era conosciuto per il carattere turbolento e litigioso, era separato, da quel matrimonio erano nati tre figli che gli erano stati tolti dopo la relazione dei servizi sociali ed erano stati dati in affidamento. Il 37enne non lavorava, il Comune era intervenuto offrendogli un posto temporaneo nel servizio raccolta rifiuti, ma è stato inutile.

Intanto mentre i carabinieri mettono insieme gli ultimi tasselli della tragedia, il paese resta con il fiato sospeso per la sorte della quindicenne: il proiettile ha provocato una grave emorragia cerebrale, i medici per il momento ritengono di non poterla operare.

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