Sta male e muore in classe a 14 anni. Dal 2022 aspettava un cuore nuovo

Tommaso si è accasciato a terra privo di sensi davanti ai compagni. Inutile il defibrillatore. "Da due anni e mezzo in lista per un trapianto"

Sta male e muore in classe a 14 anni. Dal 2022 aspettava un cuore nuovo
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Tommaso aveva appena chiesto al professore di informatica di andare in bagno sentendosi forse poco bene. Pochi istanti dopo la tragedia: è crollato a terra, nel corridoio della scuola. Il tonfo della caduta ha immediatamente messo in allarme docenti e alunni che sono accorsi e lo hanno trovato riverso sul pavimento. I primi a intervenire sono stati il professore di informatica e un collega di scienze motorie che hanno tentato di rianimare il ragazzo di 14 anni di Fano. Nel giro di pochi istanti è arrivata l'ambulanza del 118; il personale sanitario ha prima tentato di far riprendere conoscenza all'alunno con un defibrillatore. Poi è stato portato in giardino dove nel frattempo sono arrivati anche i genitori chiamati dalla scuola che hanno assistito inermi e sconvolti alle manovre disperate di rianimazione. Inutili i tentativi di soccorso, il cuore di Tommaso Bisciari aveva smesso di battere. I medici non hanno potuto che constatare il decesso del giovane e non è stata disposta l'autopsia.

Un malore improvviso, ma che aveva origini lontane. Tre anni fa il ragazzo aveva scoperto di avere una malattia cardiaca congenita e attendeva un trapianto di cuore. Una attesa estenuante che durava ormai da oltre due anni. «Ci avevano detto di tenerci pronti che il suo cuore sarebbe arrivato da un momento all'altro», ha raccontato in lacrime Luca, il padre di Tommaso che fa il bidello di un liceo a Pescara. Ed erano stati proprio i genitori all'inizio, ad accorgersi che qualcosa non andava, il ragazzo era spesso affaticato. Strano per un bambino della sua età. E così erano partiti i vari accertamenti, fino a giungere alla diagnosi più terribile: il figlio soffriva di una patologia rara e incurabile. Lo avevano scoperto nel 2021. «Avevamo notato che Tommaso quando andava in bicicletta aveva molto affanno. Da un controllo è emerso che le cellule del suo cuore erano più rigide del normale e per questo il cuore non pompava bene il sangue». Era partita dunque la lunga attesa, inserito nelle liste d'attesa all'ospedale Sant'Orsola di Bologna; tra speranza e paura, un giorno dopo l'altro nell'estenuante attesa di una chiamata da parte dell'ospedale che però non arrivava: un trapianto per Tommaso infatti sarebbe stata l'unica salvezza. Ma come lui ci sono altri 7.980 pazienti che ancora oggi, aspettano il trapianto di un organo. Quello cardiaco è richiesto da oltre 707 persone e il tempo medio per l'intervento è di tre anni e mezzo.

Il sindaco di Fano ha espresso la sua vicinanza alla famiglia, il nonno Paolo ha commosso tutti con un messaggio su Facebook: «Ciao Tommy, amore di nonno». Tommaso era il secondogenito di tre figli. «Da grande avrebbe voluto fare il farmacista e gli piaceva molto la tecnologia e aveva grandi progetti per il futuro».

Aspettava un cuore che non è arrivato in tempo ma nel frattempo si era iscritto alle superiori all'istituto Olivetti di Fano, dove abitava. Due settimane fa aveva iniziato la nuova scuola. Martedì mattina, poco prima della tragedia, aveva mandato un messaggio alla mamma per dirle che andava tutto bene. Sarebbe stato l'ultimo.

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