Lo stop al grano a Palazzo di Vetro

Putin tiene in scacco l'Occidente e corteggia l'Africa. Oggi all'Onu

Lo stop al grano a Palazzo di Vetro
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Oggi il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà per discutere del ritiro russo dell'accordo sull'esportazione del grano di Kiev e del monito lanciato da Mosca contro il transito di qualsiasi nave nel Mar Nero da o per l'Ucraina. Insomma, nel Palazzo di cristallo si parlerà di come Mosca stia provando a utilizzare il grano come arma globale. Ieri il premier britannico Rishi Sunik in una telefonata col presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha definito «del tutto inaccettabile qualsiasi tentativo russo di impedire l'invio del grano dall'Ucraina. Il Regno Unito sta lavorando a stretto contatto con la Turchia per ripristinare l'accordo sul grano».

Un piano che però la Russia non sembra avere alcuna intenzione di riesumare. «Sfortunatamente, al momento è impossibile tornare all'accordo sul grano perché non è in fase di attuazione», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov riferendosi alla mancata rimozione degli ostacoli alle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti. Sta di fatto che, malgrado l'Ue faccia sapere che «le corsie di solidarietà funzionano» lo stop all'accordo Onu fra Russia e Ucraina interrompe un fiume di quasi 19 miliardi di chili di frumento per il pane, mais, olio di girasole e altri prodotti destinati ai paesi poveri dell'Africa e dell'Asia. Proprio quei Paesi africani che ora Putin corteggia coinvolgendoli in un imminente vertice. Intanto i cinque Paesi orientali dell'Ue (Ungheria, Bulgaria, Romania, Polonia e Slovacchia) spingono per prolungare il bando alla vendita del grano ucraino nell'Ue in vigore fino al 15 settembre, termine che Bruxelles vorrebbe rispettare, e che protegge i loro mercati ma finisce per avvantaggiare la Russia.

C'è poi il risvolto militare della questione. Secondo l'ambasciatore Usa presso l'Osce Michael R.

Carpentier «la Russia sta cercando di espandere il suoi obiettivi militari colpendo gli impianti di produzione e stoccaggio del grano in Ucraina» e potrebbe spingersi a portare «attacchi contro navi civili nel Mar Nero». Ieri il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha rassicurato in una telefonata la ministra degli Esteri rumena Luminita Odobescu sulla sicurezza nel Mar Nero.

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