Strade allagate voragini nell'asfalto e treni deragliati

Strade allagate voragini nell'asfalto  e treni deragliati

RomaI morti e la devastazione di tre anni fa non sono serviti a nulla. Una tragica notte di alluvione ha di nuovo messo in ginocchio Genova e l'entroterra ligure, provocando una vittima e ancora distruzione. Cinque torrenti sono esondati, acqua fango e detriti hanno invaso le strade, trascinato via auto, abbattuto cartelli stradali, divelto saracinesche, allagato case e negozi. La Protezione Civile ha invitato i cittadini a non uscire di casa se non in caso di effettiva necessità, strade e scuole sono state chiuse. Sulla Milano-Genova è deragliato un treno diretto a Torino provocando tre feriti, l'autostrada per Milano è stata chiusa tra Bolzaneto e Busalla a causa di una frana.

La pioggia continua a cadere e il massimo grado di allerta idrogeologica è stato ha prorogato fino alle 12 di oggi. Ma intanto è polemica sull'allarme dato in ritardo e sul sindaco di Genova, Marco Doria, che giovedì sera, quando già pioveva da un pezzo, era al Teatro Carlo Felice per l'inaugurazione della stagione lirica. Ora dice: «Non ci avevano avvertito. Non doveva essere il Comune a lanciare l'allerta meteo». La pioggia è caduta violentissima per ore giovedì sera mentre una tempesta di fulmini lasciava senza luce mezza città. Erano da poco passate le 23 quando è esondato il Bisagno e in pochi minuti l'acqua ha raggiunto il centro della città. Poi è toccato alla Sturla, al Rio Fereggiano, allo Scrivia e al Torbella. Nella notte la notizia di un corpo senza vita, ritrovato in via Canevari. Era quello di Antonio Campanella, un infermiere in pensione di 57 anni, uscito dal bar dove si trovava proprio per vedere la piena del Bisagno che poi lo ha travolto. La situazione è critica in vari quartieri della città, le strade sono impraticabili. Devastazione anche in alcuni paesi dell'entroterra. Montoggio è stato tagliato in due dall'esondazione dello Scivia, l'acqua ha raggiunto i primi piani. Si è temuto anche per due persone che risultavano disperse, ma poi l'allarme è rientrato. I volontari della Croce Rossa lavorano senza sosta con mezzi anfibi, gommoni e pompe idrovore per cercare di liberare le strade dal mare nero di fango. In città il Mercato Orientale e via XX Settembre sono sommersi dai detriti, anche qui l'acqua ha divelto serrande e sventrato vetrine. I commercianti sono inferociti: «Si sono allagate le celle frigorifere e abbiamo buttato via tutto. I danni sono incalcolabili». A Ferreggiano, nella stessa strada dove nel 2011 morirono sei persone durante la piena del torrente, l'ennesima esondazione ha scatenato la rabbia degli abitanti che, esasperati, hanno danneggiato un'auto della municipale.

Una tragedia fotocopia. Anche se Genova è considerata dai geologi la seconda città più pericolosa d'Europa per dissesto idrogeologico e ci sono 2,5 miliardi di euro già disponibili per la messa in sicurezza del territorio ma inutilizzati. «L'inferno si ripete», denuncia Giovanni Toti.

«Cosa è stato fatto dal 2011 ad oggi per prevenire questo disastro? Basta giustificazioni», dice il consigliere politico di Fi. Per il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti quella di Genova è una «tragedia figlia di ritardi e burocrazie intollerabili».

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