Una serata tra amici, trascorsa a guardare le stelle, si è trasformata in una immane tragedia per nove ragazzi e per le loro famiglie. A Castelmagno, minuscolo centro di 54 abitanti in Valle Grana, nel Cuneese, famoso per la produzione del pregiato formaggio che porta lo stesso nome del paese, cinque ragazzi hanno perso la vita in un incidente stradale ed altri quattro sono rimasti feriti, due in maniera grave.
L'auto sulla quale viaggiavano, un Land Rover Defender, è precipitata per oltre cento metri in una ripida scarpata dalla strada che conduce verso le grange Tibert, a 1.800 metri di quota, sopra il Santuario di San Magno. Tra loro solo il ragazzo che era alla guida Marco Appendino di 24 anni, di Savigliano, morto sul colpo, era il più grande del gruppo. A bordo con lui c'erano i fratelli Nicolò ed Elia Martini di 17 ed 11 anni, residenti a Fossano, Camilla Bessone di 16 e Samuele Gribaudo 15 anni, entrambi deceduti, tutti deceduti.
Sono rimasti feriti in maniera non grave le loro amiche Chiara Tomatis ed Anna Gribaudo - quest'ultima sorella di Samuele - entrambe di 17 anni. Ricoverate in codice verde in ospedale a Cuneo, sono state dimesse dopo alcune ore. Più gravi, invece, le condizioni di altri due ragazzi: Marco Mogna 24 e Danilo Gribaudo, 17 anni di Verzuolo - cugino di Anna e Samuele - trasportati in elicottero con un codice rosso in ospedale.
Imponente l'intervento dei soccorsi, durati diverse ore. Sul posto i sanitari, i vigili del fuoco di Cuneo e Busca, il soccorso alpino e i carabinieri. «È stato un intervento tragico, sia dal punto di vista dello scenario che ci siamo trovati di fronte che della giovane età delle vittime - ha spiegato Vincenzo Bennardo, comandante dei vigili del fuoco di Cuneo -. Avevamo notizie frammentarie e confuse, sapevamo soltanto di un'auto fuori strada. Quando le nostre squadre sono arrivate sul posto, purtroppo, per cinque di loro non c'era più nulla da fare». Su una chiamata di soccorso fatta da alcuni amici che si trovavano su un'altra auto a pochi metri di distanza dal Defender di Appendino, che hanno assistito i potenti alla tragedia, i vigili del fuoco sono stati tra i primi a intervenire sul posto. «Abbiamo allestito più in basso un posto di comando avanzato - conclude il comandante Bennardo -. La nostra preoccupazione si è concentrata sui feriti, subito trasferiti in ospedale in elisoccorso». Le salme sono state portare all'obitorio di Cuneo, dove amici e parenti si sono avvicendati per dare l'ultimo saluto alle giovani vittime.
Per quanto riguarda la dinamica, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, fatale potrebbe essere stata una distrazione del guidatore, su di una strada di montagna stretta ed impervia. Marco Appendino ha perso il controllo del suo fuoristrada all'altezza di una curva a gomito verso sinistra e l'auto è finita a destra nel precipizio, schiantandosi sulla parte di strada sottostante, per poi rotolare più volte nella scarpata e fermarsi in un avvallamento della montagna, poco prima di un altro dirupo.
I ragazzi coinvolti del terrificante incidente, sono tutti molto conosciuti nel piccolo comune di Castelmagno, così come le loro famiglie, originarie del paese o che qui hanno la seconda casa dove trascorrono le ferie estive. Attonita è la borgata Chiotti, dove tutti i ragazzi stavano trascorrendo la villeggiatura. Dopo cena il gruppo di amici ha deciso di trascorrere la serata all'Alpe Chastlar, per guardare il cielo stellato in uno dei punti più panoramici della vallata.
«In una notte abbiamo perso metà dei giovani del nostro comune - dice amaro il sindaco di Castelmagno Alberto Bianco -. Conoscevo loro e le loro famiglie, per un paese come il nostro il dolore di uno è il dolore di tutti».
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