L'ex premier finlandese Alexander Stubb, politico del partito conservatore Coalizione Nazionale, pare avviato verso la vittoria al ballottaggio per diventare il nuovo presidente della Finlandia: i risultati provvisori sul 46% delle schede già scrutinate danno al conservatore il 52,7% dei voti contro il 47,3% del suo avversario, l'indipendente Pekka Haavisto, già esponente dei Verdi. I seggi elettorali si sono chiusi alle 20 locali, le 19 italiane e rappresentando il secondo turno del voto che il 28 gennaio ha già visto Stubb finire in testa con il 27,2% dei voti contro il 25,5% di Haavisto. L'emittente pubblica finlandese Yle ha previsto che il candidato di centro-destra Stubb vinca la presidenza finlandese con il 51,4% dei voti, mentre il candidato indipendente Haavisto della sinistra verde otterrà il 48,6% dei voti. La previsione di Yle, molto accurata nelle precedenti elezioni, è un modello matematico calcolato sulla base degli scrutini anticipati e di un certo numero di voti della domenica in base ai dati ufficiali del Centro di registrazione legale. Gli exit poll non sono generalmente utilizzati in Finlandia.
Il risultato previsto farebbe di Stubb, che è stato primo ministro nel 2014-2015 e ha ricoperto diversi altri incarichi di gabinetto, il 13° presidente della Finlandia dall'indipendenza del Paese nordico nel 1917. Stubb, 55 anni, e Haavisto, 65 anni, erano i principali contendenti nelle elezioni in cui oltre 4 milioni di elettori aventi diritto hanno scelto il successore del popolarissimo Presidente Sauli Niinistö, il cui secondo mandato di sei anni scade a marzo. Egli non era rieleggibile.
Sia Stubb che Haavisto sono candidati europeisti, entrambi d'accordo sulla preoccupazione per la minaccia di Mosca in un paese che condivide 1300 km di frontiera con la Russia e che ha completamente cambiato orientamento dopo l'invasione dell'Ucraina, passando dalla neutralità all'ingresso nella Nato.
I due candidati si differenziano per l'ampiezza della collaborazione con la Nato. Stubb non esclude l'accoglienza di truppe alleate sul territorio nazionale né l'eventualità di un ipotetico transito di armi nucleari in Finlandia, mentre Haavisto è contrario.
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