Ancora due croci bianche, ancora incidenti mortali sul lavoro, dopo lo stagista di 18 anni morto a Udine. Il primo caso a Pomezia, vicino a Roma, dove un operaio è morto venerdì pomeriggio per il crollo del tetto di un capannone su cui si trovata durante le operazioni di allestimento di una cella frigorifera. L'uomo, che aveva 65 anni, è morto sul colpo dopo un volo di cinque metri. Poi ieri mattina alla Silca, storica azienda di stampaggio di Busano (Torino), è toccato a un operaio di 58 anni che stava lavorando a una sabbiatrice, Vincenzo Antonio Pignone di Rivarolo Canavese (Torino). Secondo una prima ricostruzione, sulla quale stanno ancora lavorando i carabinieri della compagnia di Venaria Reale, l'uomo è caduto dentro il macchinario che serve a pulire i pezzi dello stampaggio, e non ha avuto scampo. A dare l'allarme sono stati i colleghi dell'operaio. Sull'episodio indagano carabinieri e tecnici dello Spresal Asl To3, che hanno posto sotto sequestro il capannone in cui è avvenuto l'incidente.
Gli incidenti seguono di poche ore la morte di Lorenzo Parelli, ucciso da una putrella nell'ultimo giorno dell'alternanza scuola-lavoro nello stabilimento della Burimec a Lauzacco, in provincia di Udine. La procura della città friulana ha aperto al momento un procedimento per l'ipotesi di omicidio colposo a carico del legale rappresentante dell'azienda in quanto datore di lavoro. Venerdì sul posto erano accorsi i Carabinieri di Cervignano del Friuli e della Squadra rilievi della Compagnia di Udine, oltre al personale del Dipartimento Prevenzione della Asl Friuli Centrale, al medico legale e al pubblico ministero incaricato dell'indagine. Nei prossimi giorni dovrebbe svolgersi l'autopsia sul corpo di Parelli.
Proseguono intanto le polemiche sull'episodio di Lauzacco e sulla strage nei cantieri in genere. «La pratica dell'alternanza scuolalavoro va rivista - scrive su Facebook Rino Di Meglio, coordinatore nazionale insegnanti della Gilda -. Non possiamo pensare di esporre i nostri studenti allo sfruttamento, o peggio a incidenti. Lo studente friulano è morto lavorando gratis per maturare crediti formativi. La Scuola è altro». Diversa la tesi di Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione italiana presidi, che ovviamente si duole dell'episodio avvenuto venerdì in Friuli («vogliamo inviare le nostre più sentite condoglianze alla famiglia che immaginiamo travolta dal dolore») ma al contempo difende l'istituto del Ptco (Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento): «Intendiamo sottrarci al coro di chi chiede la soppressione di queste attività.
Da sempre l'Anp chiede che nella scuola, in tutte le sue forme ed estensioni, sia garantita la sicurezza. Di questo vogliamo parlare e per questo continueremo a lavorare e a batterci lasciando alla magistratura il compito di fare chiarezza sull'accaduto».
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