La svolta in Lombardia: via al sistema di Poste "A giugno gli under 50"

La Regione si gioca tutto nei prossimi due mesi. Lettera di protesta di cento sindaci

La svolta in Lombardia: via al sistema di Poste "A giugno gli under 50"

Milano. Lombardia come Israele, entro fine maggio. In due mesi si gioca tutto. Obiettivo: coprire le fasce più a rischio della popolazione e abbattere le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva.

Le recenti disavventure tecnologiche non hanno scoraggiato la giunta guidata da Attilio Fontana, anzi, rinfrancata dalla due-giorni di visite del generale Francesco Paolo Figliuolo del capo della protezione civile Fabrizio Curcio, la Regione conferma le sue ambizioni e alza ancora l'asticella, con un programma dettagliato, che è stato reso noto ieri, e con un nuovo portale di prenotazioni (creato con Poste) che dovrebbe finalmente sostenere in modo adeguato questo sforzo.

Il portale è attivo da oggi all'indirizzo prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it. Quattro i canali per prenotare: il digitale ovviamente, direttamente sul portale o su app, quindi il «call center» (numero 800 894 545), il canale dei 1.083 postamat mediante tessera sanitaria e infine i 4.100 postini con palmari in dotazione.

Oggi iniziano le prenotazioni per la fascia 75-79 anni (449.862 cittadini) e le vaccinazioni andranno dal 12 al 26 aprile con una capacità stimata di 35.340 dosi al giorno. Passando auspicabilmente a 65mila, dal giorno dopo (il 27 aprile) e fino all'8 maggio (o nella peggiore delle ipotesi il 12) dovrebbero essere vaccinate le 546mila persone comprese fra 70 e 74 anni, che potranno prenotarsi già dal 15 aprile. La fascia 60-69 anni (oltre un milione di lombardi) potrà prenotarsi dal 22 aprile ed essere vaccinata dal 9 al 18 maggio (o dal 13 al 9 giugno, se le dosi saranno scarse).

A maggio si calcola che la macchina dovrebbe dispiegare la sua potenza massima, con una maggior disponibilità di dosi e mille linee vaccinali aperte in 76 centri massivi, per una «produzione» capace di raggiungere 144mila dosi al giorno (più 30mila in azienda). Si passerà ai cinquantenni e oltre e infine agli oltre 4 milioni di «under 49». Per queste fasce, così numerose, il calendario prevede una «forchetta» più ampia legata alla disponibilità di vaccini (si spera in milioni di fiale «Johnson&Johnson»). Col massimo, 144 mila somministrazioni, tutto si chiuderà il 18 luglio, rispettando quelli che fin dall'inizio erano stati indicati come gli obiettivi della campagna dal coordinatore lombardo, Guido Bertolaso. Altrimenti si finirà il 20 ottobre. Tardi.

Finora, con il 16% delle dosi ricevute sul totale nazionale - meno che proporzionali dunque - i vaccini somministrati in Lombardia sono il 21% del totale italiano. Ora si attendono nuovi approvvigionamenti: fra quelle arrivate, 9 dosi su 10 sono già state utilizzate.

«Attualmente siamo all'89% rispetto alle dosi consegnate» ha detto la vicepresidente Letizia Moratti, ma intanto cento sindaci hanno scritto - proprio ieri - una lettera alla Regione, contestando errori e chiedendo di mutare strategia in vista della fase massiva.

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