Tensione Berlino-Mosca. Espulsioni di diplomatici e clima da Guerra Fredda

La Germania: "Non graditi, via", poi vendetta russa. Armi, spie e minacce: scontro senza fine

Tensione Berlino-Mosca. Espulsioni di diplomatici e clima da Guerra Fredda

Dalla guerra sul campo, a quella di parole a quella della diplomazia. Non sono fronti separati, ma vasi comunicanti. Quel che succede da una parte, finisce con l'influenzare l'altra e l'altra ancora. L'ultimo capitolo riguarda il caos diplomatico tra Germania e Russia. Berlino caccia alcuni diplomatici russi, probabilmente perché ritenuti essere delle spie. Mosca, per rappresaglia, manda via quelli tedeschi dalla Russia, addirittura 34 secondo la Bild. In un crescendo polemico che arriva da lontano e che sembra destinato a non finire molto facilmente.

Il caso esplode, pubblicamente, ieri mattina quando il ministero degli Esteri di Mosca fa sapere che Berlino ha deciso un'espulsione di massa di diplomatici russi dalla Germania annunciando entro breve «una risposta simmetrica» da parte russa, ovvero una rappresaglia che porterà all'espulsione dei diplomatici tedeschi «nonché di limitare in modo significativo il numero massimo di dipendenti delle missioni diplomatiche tedesche nel nostro Paese». Fatti che seguono quelli dell'aprile 2022 quando 40 persone vennero espulse da entrambe le parti. Il governo di Berlino ha deciso di dichiarare «non gradite» su suolo tedesco le persone espulse, ben sapendo quello che sarebbe successo in seguito. Come per esempio la ricostruzione, non confermata, da parte dell'ineffabile portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova che racconta come la Germania avrebbe chiesto a Mosca di non rendere pubblica la notizia, per poi far filtrare comunque la notizia ai media tedeschi. «Inizialmente - ha detto Zakharova - le autorità tedesche hanno notificato alla Federazione russa che avrebbero espulso i nostri diplomatici, ma hanno chiesto di non dirlo a nessuno». Poi, dopo le indiscrezioni filtrate sui media tedeschi, secondo Zakharova «Berlino ha assicurato che non avrebbe espulso nessuno». Da qui, l'ulteriore polemica: «Berlino ha avvisato Mosca delle imminenti espulsioni ma ha detto all'opinione pubblica che non ci sarebbero state, e alla fine le fa», conclude Zakharova.

Di contro la Germania, che ha incassato l'espulsione di 34 diplomatici sui 90 totali presenti in Russia, ha replicato con una nota striminzita in cui spiega che «nelle scorse settimane il governo federale tedesco ha tenuto colloqui con la Russia sulla presenza presso le rispettive missioni estere, con l'obiettivo di ridurre la presenza dell'intelligence russa in Germania. La partenza del personale dell'ambasciata russa è legata a questo». Ordinaria amministrazione, quindi. Tesi evidentemente forzata. E confermata dal giallo di un aereo russo volato da Mosca a Berlino ieri mattina per poi fare percorso inverso, nonostante lo spazio aereo e tutti gli aeroporti dell'UE siano chiusi a tutte le compagnie aeree russe. Da quanto si apprende, l'aereo aveva un'autorizzazione diplomatica ma non è stato chiarito nulla sul carico o sui passeggeri.

Un malessere tra Mosca e Berlino, che dura da tempo. Se all'avvio del conflitto con l'Ucraina infatti le posizioni tedesche erano sembrate piuttosto soft, con il passare del tempo il governo tedesco si è schierato apertamente con Kiev, dando anche il via libera alla fornitura di carri armati Leopard, di fabbricazione tedesca. Non a caso, il Cremlino ha cercato di manovrare le elezioni tedesche per ampliare il fronte del no alla guerra e proprio l'altro ieri, l'ex presidente russo Medvedev aveva minacciato la Germania, dicendo che le forze russe avrebbero marciato su Berlino.

E sempre nei giorni scorsi dalla Germania era filtrata la notizia che i russi avrebbero montato antenne spia sulle proprie ambasciate di tutta Europa per intercettare i diplomatici del posto. Tutto torna. E si fa sempre più caotico.

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