Tensione Pechino-Mosca: "Ora Xi teme le sanzioni". E Biden vola dai sauditi

Richieste di aiuto respinte, Cremlino "frustrato". Ipotesi di missione Usa. Pacifico, manovre russe

Tensione Pechino-Mosca: "Ora Xi teme le sanzioni". E Biden vola dai sauditi

New York. La guerra in Ucraina fa incrinare l'asse tra Cina e Russia, con Pechino che non vuole violare le sanzioni e Mosca che inizia un'esercitazione nel Pacifico inviando un segnale a Washington, ma anche al Dragone. E intanto Joe Biden è pronto a volare in Arabia Saudita per ricucire i rapporti, con l'obiettivo di ridurre i prezzi dell'energia.

Nelle ultime settimane i funzionari russi hanno avanzato con sempre maggiore frustrazione richieste per un sostegno supplementare alla Cina, chiedendo di essere all'altezza dell'affermazione di un'amicizia «senza limiti» fatta prima dell'inizio del conflitto. In almeno due occasioni Mosca ha fatto pressioni su Pechino affinché offrisse nuove forme di supporto economico, tra cui il mantenimento di «impegni commerciali» precedenti all'invasione e il sostegno finanziario e tecnologico ora sanzionato dagli Stati Uniti e da altri Paesi. Scambi che - scrive il Washington Post - un funzionario cinese ha definito «tesi». La leadership del Dragone, infatti, non vuole rompere con il suo partner strategico più importante, ma nemmeno incorrere nelle sanzioni occidentali e, secondo i funzionari cinesi e americani ha posto dei limiti a ciò che farà. «La Cina ha chiarito la sua posizione sulla situazione in Ucraina e sulle sanzioni illegali contro la Russia - ha dichiarato una persona informata a Pechino - Comprendiamo la difficile situazione di Mosca, ma non possiamo ignorare anche la nostra situazione in questo dialogo. E la Cina agirà sempre nell'interesse del suo popolo».

Il presidente Xi Jinping avrebbe quindi incaricato i suoi più stretti consiglieri di trovare il modo di aiutare la Russia finanziariamente, ma senza violare le sanzioni. «È stato difficile. Ed è insufficiente dal punto di vista russo», ha dichiarato un alto funzionario statunitense, sottolineando come «quello che la Cina sta cercando di fare è stare con Mosca, segnalare pubblicamente la neutralità e non essere compromessa finanziariamente». «Molti di questi obiettivi tuttavia sono contraddittori, ed è difficile realizzarli allo stesso tempo», ha aggiunto.

La Russia da parte sua è sempre più «frustrata» dal mancato aumento di sostegno cinese, e intanto mostra i muscoli nel Pacifico, dove la sua flotta ha iniziato una settimana di esercitazioni navali che coinvolgono più di 40 navi da guerra e 20 aerei che proseguirà sino al 10 giugno. I gruppi di lavoro insieme all'aviazione navale rileveranno tra l'altro «i sottomarini del nemico fittizio» e saranno impegnati in operazioni che «coinvolgono bersagli di superficie e aerei», ha spiegato il ministero della Difesa secondo quanto riportato dalla Tass. Il tutto mentre a fine mese saranno Usa e alleati a schierare le loro marine militari nella regione. A Washington, intanto, il presidente Joe Biden avrebbe deciso di volare in Arabia Saudita nelle prossime settimane per incontrare il principe ereditario Mohammed bin Salman, allungando il suo previsto viaggio in Europa e Israele, e aggiungendo una tappa a Riad. A riportarlo è stato il New York Times, sottolineando che con la visita il Comandante in Capo punta a ricostruire rapporti tesi in seguito alla morte di Jamal Kashoggi con l'obiettivo di ridurre i prezzi dell'energia (che anche negli Usa sono balzati alle stelle) e isolare la Russia. Biden per ora si mantiene cauto, dicendo che «non ci sono piani diretti» per andare a Riad, ma allo stesso tempo definendo un incontro possibile.

Questo comunque, ha precisato, non vorrebbe dire cambiare idea sul fatto che l'Arabia Saudita sia una nazione paria: «Non cambierò il mio punto di vista sui diritti umani, ma come presidente degli Stati Uniti il mio compito è portare la pace se posso, ed è quello che cercherò di fare».

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