Nave sanza nocchiere in gran tempesta. Scomoda Dante la cronista navigata di Viale Mazzini alla quale Il Giornale ha chiesto di capire cosa succederà in Rai dopo la clamorosa vittoria in tribunale del Lavoro di Roma. Un colpo da ko quello assestato dall'UsigRai all'amministratore delegato Carlo Fuortes, condannato assieme alla tv di Stato per comportamento antisindacale: per i giudici l'azienda non poteva tagliare d'imperio l'edizione notturna dei Tg regionali, anche se per ragioni di budget e di bassi ascolti, visto che ne era stato informato solo il Cda, non i sindacati. È una strada «rischiosa» agire senza assecondare i desiderata del sempre più potente sindacato Rai, fa capire in una nota il presidente della commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini, che pure aveva raccomandato al manager di «mantenere uno spazio del palinsesto dedicato all'edizione notturna dei telegiornali regionali nonché un presidio per la copertura di eventuali breaking news, nel rispetto del piano di riduzione dei costi annunciato». L'ad scelto dal premier Mario Draghi sarà convocato d'urgenza a Palazzo San Macuto per chiarire cosa intenda fare. Fuortes annuncia ricorso contro il verdetto, il consigliere Iv Michele Anzaldi chiede al Cda di andare avanti coi tagli ma nei corridoi di Viale Mazzini qualcuno ricorda che il manager «non ha a che fare con un sindacato mollo. I suoi proclami, del tipo con voi non ci parlo, si sono rivelati un boomerang».
Intanto è scoppiato anche il Russiagate. Due i fronti: la collega del Tg3 Maria Cuffaro a Otto e mezzo ha ridicolizzato i cinque corrispondenti Rai dalla Russia (Marc Innaro, Sergio Paini, Alessandro Cassieri, Giammarco Sicuro e Nico Piro): «Hanno scelto loro di rientrare, leggevano le veline di Putin». Dall'altro i veleni - nel mirino c'è soprattutto il direttore del Tg1 Monica Maggioni - contro i «colleghi esterni o freelance» che vanno in onda sulla tv di Stato.
Anche su queste querelle a battere i pugni è la solita UsigRai: basta giornalisti esterni, il loro impiego «deve avere un carattere di eccezionalità, deve essere giustificato da evidenti ragioni editoriali non realizzabili da nessun giornalista Rai e deve essere comunicato preventivamente ai Cdr». Una resistenza all'«invasore» pari solo a quella dell'Ucraina.
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