Giuseppe Conte ha iniziato già da una settimana a girare l'Italia per difendere il reddito di cittadinanza. È partito da Scampia, ha proseguito per Torino e, una volta giunto a Milano, ha assistito alla prima della Scala da una sala dell'Opera Cardinal Ferrari insieme a persone in difficoltà economica.
Un giro dell'Italia che si potrebbe ribattezzare il «tour delle bufale» dato che il leader del M5S, fin dal video di auto-promozione dell'iniziativa, ha diffuso una serie di «fake news».«Trovarsi in difficoltà, trovarsi ai margini, alle soglie della povertà, non è una colpa», esordisce Conte accusando il governo Meloni di voler «togliere tutto a oltre 600mila cittadini nel 2023». Il comma 1 dell'articolo 59 della manovra, però, prevede che dal primo gennaio 2023 «la misura del reddito di cittadinanza sia riconosciuta nel limite massimo di otto mensilità». La misura tanto cara ai pentastellati, dunque, non sparisce all'improvviso con l'inizio del nuovo anno, come vuol far credere Conte. L'ex premier, poi, accusa il governo di voler «fare cassa su chi non arriva a fine mese, su chi non riesce neppure a sbarcare il lunario». Per avvalorare la sua tesi, Conte gira l'Italia in cerca di storie strappa-lacrime come quella di Marilena, raccontata il 2 dicembre nel corso del programma Tagadà. «Come farà la signora Marilena che ha cinque figli e riesce a dar loro da mangiare tramite il reddito di cittadinanza?», si chiede il leader dei grillini che aggiunge: «Suo marito al centro per l'impiego ci va, ma l'occupazione non c'è. Non sta rifiutando nulla. Tra 8 mesi, questa signora come camperà? Già adesso è nella disperazione». Anche in questo caso si tratta di una «bufala». Il secondo comma dell'articolo 59, infatti, «precisa che la riduzione del periodo massimo di fruizione del reddito di cittadinanza non si applica ai nuclei al cui interno siano presenti componenti con disabilità come definita ai fini ISEE (ai sensi del d.P.C.M n. 159 del 201340), minorenni o persone con almeno sessant'anni di età». È, quindi, evidente che una donna giovane con cinque figli a carico continuerà a percepire il reddito di cittadinanza. Ma non è finita qui. Nel suo viaggio a Torino, Conte, come si evince da un video pubblicato sui social, ha incontrato anche un uomo disoccupato percettore del reddito di cittadinanza da 24 mesi. «Io e mia moglie siamo disoccupati con un figlio minore e uno a casa di 18 anni che sta cercando lavoro», racconta l'uomo. Il leader del M5S, allora, coglie la palla al balzo e chiede: «Ha mai rifiutato un lavoro?». La risposta, ovviamente, è no. Si tratta di un doppio autogol perché l'uomo, essendo padre di un minore, non perderà il sussidio e perché proprio il suo caso dimostra il fallimento delle politiche attive del lavoro di stampo M5S. A tutte queste bugie si aggiunge la retorica del governo cattivo che lascia sulla strada gli «occupabili», mentre in realtà non è così. L'articolo 57 della manovra sancisce che «in alternativa all'esonero previsto dalla normativa vigente per l'assunzione di beneficiari del reddito di cittadinanza, viene introdotto un nuovo esonero contributivo totale per le assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato (ad esclusione di quelli domestici) effettuate nel 2023». Ma non solo.
«Tale esonero si applica anche alle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato», si legge ancora nel testo della manovra. Morale della favola? Il governo non intende lasciare nessun disoccupato in balia del suo destino, ma anzi prevede misure che agevolano l'ingresso nel mondo del lavoro.
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