Trani, si fingono clochard pur d'intascare il reddito

La Guardia di Finanza ha scoperto una nuova maxitruffa. Coinvolti in 48, tra cui diciottenni

Trani, si fingono clochard pur d'intascare il reddito
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«È comprensibile che si voglia fare chiarezza su una misura che doveva sconfiggere la povertà e che non è riuscita nel suo intento, risultando talvolta assegnata anche a chi non ne aveva diritto e ne ha fruito per diverso tempo». Le parole agostane del ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone erano riferite all'ipotesi di una commissione d'inchiesta per indagare sui mancati controlli dell'Inps sui percettori del Reddito di cittadinanza, ma tornano d'attualità adesso che la Gdf di Trani ha scovato gli ennesimi furbetti del Rdc, ancora intenti a intascare il beneficio ormai andato in archivio senza, naturalmente, averne diritto. Stavolta a finire nelle maglie dell'operazione delle fiamme gialle «affari di famiglia» sono 48 ragazzi tranesi poco più che maggiorenni. «Figli di famiglia», li definisce la nota della Finanza, che millantavano un'esistenza da clochard pur di intascarsi l'assegno. In pratica i 48 hanno dichiarato tutti di essere senza fissa dimora, sottoscrivendo la dichiarazione per l'Isee autonoma dalla famiglia d'origine, e dichiarandosi dunque come nucleo familiare monocomponente. La cosa ha anche funzionato, visto che fino a ieri erano riusciti a grattare dalle casse dell'erario 350mila euro, con altri 200mila in arrivo prima della fine del Rdc che sono stati stoppati dal blitz che li ha smascherati. Ora i furbetti senza casa sono stati tutti denunciati, e il loro sussidio, ovviamente, è già stato sospeso. Il giochino, purtroppo per loro, aveva un lato debole, e gli uomini delle fiamme gialle se ne sono accorti durante un controllo incrociato. Tutti i 48 ragazzi avevano meno di 26 anni, non erano coniugati e non avevano figli, ed erano ancora a carico dei genitori. Insomma, rientravano a pieno titolo nel nucleo familiare d'origine, del quale del resto nella realtà avevano sempre continuato a far parte, abitando regolarmente a casa di mamma e papà e non certo sotto un cartone in un portico. Proprio la normativa Idee prevede che anche i figli maggiorenni, se minori di 26 anni, siano ancora parte del nucleo familiare dei genitori anche se fossero non conviventi, purché appunto siano ancora a loro carico a fini IRPEF, non siano sposati e non abbiamo dato alla luce discendenti.

Frode ben riuscita, insomma, ma facile da scoprire. Tanto l'indagine della Gdf ha smascherato la pattuglia di falsi senza tetto, che ora dovranno restituire all'Inps le somme già percepite indebitamente mentre la procura della Repubblica di Trani, titolare dell'indagine, sta vagliando le posizioni di ognuno di loro.

Un altro abuso della misura di sussidio al reddito che sembra confermare la bontà della scelta del governo di sospendere e rivoluzionare la misura. La pensa così anche la coordinatrice nazionale di Iv, Raffaella Paita. «L'ennesima maxitruffa, questo è il reddito grillino», spiega la senatrice: «C'è ancora qualche paladino - magari nel Pd, che si è scoperto d'improvviso favorevole - che ha il coraggio di difenderlo?». L'esponente renziana ricorda poi come «le misure simbolo di Giuseppe Conte, reddito di cittadinanza e superbonus», abbiano «prodotto truffe e buchi nei conti dello Stato: si è cercato il consenso distribuendo mance e questo è stato il risultato».

«Impressiona prosegue la coordinatrice di Italia Viva - vedere che sono coinvolti dei 18enni: ragazzi che dovrebbero studiare, lavorare, avere dei sogni. E invece, ambiscono al reddito. Il disastro del rdc è prima di tutto culturale», conclude Paita.

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