Tridico difende il disastro del reddito di cittadinanza: "Tutela contro la povertà"

Renzi dichiara guerra al reddito di cittadinanza, Salvini vuole modificarlo. Il presidente dell'Inps, invece, difende la misura grillina

Tridico difende il disastro del reddito di cittadinanza: "Tutela contro la povertà"

Si continua a parlare di reddito di cittadinanza, misura tanto cara ai grillini. Rivelatosi sin da subito ricco di lacune, il provvedimento varato dal Movimento 5 Stelle viene difeso a spada tratta da Pasquale Tridico. Intervenuto a Montecitorio per la presentazione del XX Rapporto annuale dell’Istituto, il presidente dell'Inps ha infatti ribadito l'importanza del reddito pentastellato, unico strumento in grado di combattere la povertà e la crisi attuale.

Le polemiche

In questi ultimi giorni sono stati in molti a discutere dell'argomento. Nel corso del convegno dei giovani di Confindustria, Matteo Renzi aveva dichiarato senza mezzi termini di voler porre fine al reddito di cittadinanza mediante referendum abrogativo. "Nel 2022, dopo l'elezione del presidente della Repubblica, partiremo con una raccolta firme un referendum abrogativo del reddito di cittadinanza", aveva infatti affermato il leader di Italia Viva. "Vogliamo che siano gli italiani a dire se il Reddito di cittadinanza è diseducativo e va mantenuto o no. Io non voglio che in Italia continui a esserci uno strumento con cui si educano i giovani a vivere di sussidi e non di sudore".

Più moderato l'affondo di Matteo Salvini. Il reddito di cittadinanza, in effetti, è stato varato dal governo giallo-verde. Invitato ad esprimersi a riguardo, mentre si trovava a Marina di Carrara per i referendum sulla giustizia, il segretario del Carroccio aveva dichiarato di stare piuttosto pensando ad una modifica. "Bisogna rivederlo questo reddito di cittadinanza, invece di creare lavoro, sta creando problemi", era stato il suo commento. "Mi hanno detto che per questa estate fanno fatica a trovare persone per lavorare al ristorante, al bar, in spiaggia. Molti preferiscono stare a casa con il reddito di cittadinanza". Per l'ex vicepremier, insomma, la misura non deve essere cancellata, ma rivista.

La difesa di Tridico

Sostenitore della misura grillina, tanto da proporre di estenderla anche agli immigrati, Pasquale Tridico ha ribadito la propria posizione nel corso dell'intervento a Montecitorio. "In un sistema di welfare di tipo categoriale qual è quello che ha caratterizzato il nostro paese nel secolo scorso e che per alcuni versi ancora permane nella casistica applicativa, l'impatto della pandemia ha effetti differenziati sui lavoratori, proprio in relazione alle diverse coperture assicurative", ha dichiarato, come riportato da Public policy. "Gli strumenti di sostegno al reddito, il Reddito di cittadinanza (fortunatamente introdotto prima della fase pandemica, e rafforzato nella sua copertura dall introduzione temporanea del Reddito di Emergenza), l'indennità di disoccupazione (NASpI) e la Cassa Integrazione in deroga (introdotta in contemporanea con il decreto di chiusura dei settori produttivi non essenziali) hanno rappresentato una tutela contro il peggioramento delle condizioni di povertà e deprivazione nel periodo della crisi", ha aggiunto.

Pensione e reddito di cittadinanza hanno impedito l'aggravarsi economico dei soggetti economicamente più deboli, si legge nel documento riassuntivo dell'Inps in relazione al XX rapporto annuale sul 2020. "Due terzi dei 3,7 milioni di beneficiari non risultano presenti negli archivi Inps degli estratti conto contributivi negli anni 2018 e 2019, e sono quindi distanti dal mercato del lavoro (e forse non immediatamente rioccupabili); il restante terzo, che invece risulta presente, rivela in media un reddito pari al 12% delle retribuzioni annue medie dei lavoratori del settore privato in Italia, e solo il 20% ha lavorato per più di 3 mesi nel corso del periodo precedente all'introduzione del sussidio, dipingendo quindi un quadro di considerevole esclusione sociale per gli individui coinvolti dalle misure", prosegue la nota.

Lo shock pandemico, ha spiegato Tridico, ha colpito simultaneamente diversi settori economici, ma con esiti differenti. Alcuni hanno beneficiato di protezione, altri no.

Dovranno dunque essere riequilibrati non soltanto i sussidi, ma anche la distribuzione delle tutele: "Strumenti come il reddito di cittadinanza, durante la pandemia, hanno rappresentato un potente strumento di sostegno del reddito nei confronti delle fasce più bisognose della popolazione e, al contempo, ha contribuito a ridurre il rischio di tensioni sociali".

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