Trump "non colpevole" si sottrae al tribunale. Guai a New York: "Condannarlo senza processo"

Il tycoon non comparirà davanti al giudice in Georgia. Il caso degli asset gonfiati

Trump "non colpevole" si sottrae al tribunale. Guai a New York: "Condannarlo senza processo"
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Donald Trump diserta l'udienza in Georgia in cui doveva dichiararsi colpevole o meno nel procedimento per ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 nello stato, e va allo scontro con New York nella causa sugli asset gonfiati. L'ex presidente americano ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza riguardo i 13 capi di imputazione che ruotano intorno alla legge anti-racket, quella usata contro le associazioni criminali, anche di stampo mafioso, e i suoi avvocati hanno annunciato che non comparirà davanti al giudice della contea di Fulton il 6 settembre.

La dichiarazione di non colpevolezza è stata presentata da Steve Sadow, l'ultimo avvocato reclutato dal tycoon a fine agosto proprio per seguire il caso in Georgia. Solo una settimana fa Trump si era presentato nel carcere di Atlanta dove era stato arrestato, immortalato nell'ormai iconica foto segnaletica, e rilasciato grazie a una cauzione da 200mila dollari. Da allora gradimento alle stelle e 7 milioni di dollari incassati con la vendita dei gadget con la «mug shot».

Intanto, due dei 19 coimputati hanno chiesto al giudice Scott McAfee di separare formalmente i loro casi dall'accusa complessiva, una mossa che minerebbe il tentativo della procuratrice distrettuale Fani Willis di tenere un processo di massa per tutti in autunno (il giudice per ora ha ordinato l'inizio il 23 ottobre solo per un imputato). Anche gli avvocati del tycoon hanno detto di voler separare il suo caso dagli altri, ma non hanno ancora presentato la mozione in tribunale.

A New York, invece, l'ex inquilino della Casa Bianca si scontra con la procuratrice democratica Letitia James, la quale ha affermato che The Donald e i membri della sua famiglia hanno gonfiato il valore degli asset fino a 2,2 miliardi di dollari ogni anno tra il 2011 e il 2021. Causa per cui Trump ha chiesto l'archiviazione in vista del processo che dovrebbe aprirsi in ottobre, prima di quelli relativi alle sue quattro incriminazioni. James, invece, ha depositato nuovi documenti in tribunale nei quali spiega che «sulla base di prove inconfutabili nessun processo è necessario per far sì che la corte determini che Trump e i suoi uomini hanno materialmente gonfiato il valore degli asset». Ha parlato di cifre «grossolanamente gonfiate» presentate a banche e assicuratori «per garantire prestiti e polizze con condizioni più favorevoli», e di un progetto che ha prodotto «centinaia di milioni di dollari in risparmi e profitti illeciti». Proprio nel corso della deposizione sotto giuramento rilasciata lo scorso aprile nell'ambito dell'azione civile avviata contro di lui e la Trump Organization dalla procuratrice di New York, il tycoon ha affermato che la presidenza degli Stati Uniti è «il lavoro più importante al mondo, si salvano milioni di vite.

Avremmo avuto un olocausto nucleare se non avessi affrontato la Corea del Nord». Secondo la trascrizione, riportata dal New York Times, Trump si è mostrato combattivo ed è parso personalmente offeso dall'idea che la sua ricchezza potesse essere stata gonfiata.

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