Uccide fratello e cognata per 100mila euro di eredità

Il killer è l'83enne Cosimo Calò: voleva costringerli a ricomprare un terreno. Ha confessato

Uccide fratello e cognata per 100mila euro di eredità

Che ci fosse un «affare di famiglia» dietro l'omicidio dei coniugi Antonio Calò e Caterina Martucci era apparso subito chiaro. Ma ora c'è anche un movente e il nome del killer per il duplice delitto avvenuto mercoledì scorso nel casolare di campagna a Serranova, nel Brindisino.

L'assassino si chiama Cosimo Calò, 83 anni, ed è il fratello dell'uomo, freddato per un'eredità contesa. L'anziano, che era stato ascoltato alcuni giorni fa insieme al figlio Vincenzo, è stato arrestato ieri dai carabinieri, che lo avevano nuovamente convocato in caserma per sentirlo. Le indagini si erano subito concentrate in ambito familiare. Antonio Calò, 70 anni, e la moglie Caterina Martucci, 64 anni, erano stati trovati senza vita da Carmelo, un altro dei fratelli Calò, preoccupato perché non li sentiva da ore.

Il cadavere dell'uomo giaceva a terra in soggiorno, mentre quello della coniuge sul pavimento della stanza da letto. A occuparsi dell'inchiesta erano stati i carabinieri, coordinati dalla Procura di Brindisi, che avevano escluso immediatamente la pista della rapina, perché la casa era stata trovata in ordine e sulla porta non c'erano segni di effrazione. Così gli accertamenti si sono indirizzati sui familiari della coppia, che viveva di pensione. Ed è stato Carmelo a portare alla svolta, raccontando che Angelo, un altro dei sette fratelli, era morto due anni prima e aveva lasciato un terreno. Antonio aveva ceduto per cinquemila euro al fratello Cosimo la sua quota di 2.500 metri quadrati di terra, insieme alla casa paterna.

Ma Cosimo si era scontato con alcuni vincoli edilizi, che gli impedivano di costruire un'abitazione su quel terreno agricolo. Aveva perciò chiesto al fratello di ricomprarselo per la stessa cifra, ma questi aveva rifiutato anche perché, nel frattempo, Cosimo aveva tagliato tutti gli ulivi per far spazio alla nuova abitazione.

I due avevano litigato e otto giorni fa l'83enne ha pensato di regolare i conti sparando ad Antonio e alla moglie.

Dopo l'arresto l'assassino ha confessato e ora i militari dell'Arma stanno valutando la posizione del figlio per capire se abbia avuto qualche ruolo o sia totalmente estraneo alla vicenda.

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