Uccise la moglie e si suicidò. L'Inps chiede soldi alle figlie

Nella sparatoria venne ferito un uomo. Ora l'ente pretende dalle eredi 124mila euro di risarcimento

Uccise la moglie e si suicidò. L'Inps chiede soldi alle figlie

La richiesta è legittima, ma di quelle assurde.

Il 28 luglio 2013 a Marina di Massa un quarantenne, Marco Loiola, uccise l'ex moglie Cristina Biagi e ferì il nuovo compagno della donna, prima di suicidarsi. A distanza di sei anni dalla tragedia l'Inps chiede alle figlie minorenni il pagamento di 124mila euro in quanto eredi dell'assassino.

È una storia tirata fuori dalla redazione di Massa del quotidiano La Nazione, a cui si è rivolta nei giorni l'avvocato Francesca Galloni, legale di fiducia della famiglia Biagi. L'avvocato ha spiegato che l'istituto ha tutto il diritto di richiedere le spese di indennità di malattia e dell'assegno di invalidità erogati in questi anni al compagno di Cristina Biagi, che oggi ha 54 anni e allora venne colpito proprio da Loiola in strada, con sei colpi di pistola. Ma le figlie, vittime a loro volta del gesto di quel padre che gli ha portato via la mamma, lo sono una seconda volta perché, in caso di mancato pagamento, si passerà al recupero coattivo della somma.

Quel tragico giorno di luglio Loiola, 40 anni, operaio dell'industria Solvay affrontò in strada Salvatore Galdiero, 46 anni, che frequentava la ex moglie. Lo ferì gravemente. Poi raggiunse la trentottenne sul lungomare, presso il ristorante dove lavorava e fece fuoco uccidendola.

Il compagno di Cristina, ferito gravemente, in questi anni ha percepito le spese di indennità di malattia e l'assegno di invalidità. Una somma che le ragazze, che hanno ereditato dai genitori una casa, non riuscirebbero a coprire nemmeno vendendola. Nemmeno con la pensione che il nonno, loro tutore, mette da parte per il loro futuro basterebbero a recuperare 124mila euro. «Ho chiesto un incontro all'Inps - ha sottolineato Galloni - spero che, valutando la situazione, receda dalla richiesta legale che ha avanzato. In seconda ipotesi che si possa arrivare a transare una cifra ben diversa, che si basi sulla situazione di questa famiglia».

Lo zio delle ragazzine, Alessio Biagi, in un post su Fb firmato anche dai nonni materni, si rivolge al Capo dello Stato Sergio Mattarella, parlando di una «vicenda legale ma umanamente orribile». «Questa è la nostra battaglia - spiega - spesso si dimentica ciò che queste tragedie lasciano indietro: figli, in molti casi minorenni, affidati alle cure dei nonni, degli zii, che hanno il difficile compito di crescere, educare, arginare con tutto l'amore possibile un vuoto ed un dolore comunque impossibile da colmare. Nel nostro caso si è aggiunta una richiesta di risarcimento.

Questa è la vicenda della famiglia Biagi, invitata a pagare una cifra mostruosa per evitare un procedimento giudiziario, che rendiamo pubblica per sensibilizzare l'Italia». Il vice presidente della Camera, Mara Carfagna, si è interessata al caso e ha chiesto al presidente dell'Inps Pasquale Tridico di farsene carico personalmente.

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