Le prime tre procedure di Rottamazione e il Saldo e Stralcio realizzate tra il 2016 e il 2018 hanno consentito di ridurre di soli 30,4 miliardi il magazzino fiscale del «non riscosso», con un impatto inferiore al 3% sulla montagna da 1.153 miliardi di crediti che il fisco non riesce a recuperare. È quanto emerge dalle tabelle consegnate in Parlamento dall'Agenzia delle Entrate in riferimento alle ultime regolarizzazioni e al «magazzino ruoli» nel quale solo 114 miliardi risultano incassabili. Il resto è relativo a soggetti falliti, nullatenenti, ditte chiuse ma soprattutto a contribuenti pignorati ma senza risultato. Si tratta di soldi persi e non recuperabili dallo Stato.
I governi del recente passato hanno provato ad alleggerire il magazzino dei ruoli non riscossi, cancellando quelli da pochi euro. L'annullamento delle cartelle sotto i 1.000 euro (inviate tra il 2000 e il 2010) ha passato la spugna su 36,7 miliardi di valore e 82 milioni di cartelle. Lo stralcio fino a 5.000 euro, relativo agli stessi anni ma solo per i contribuenti con meno di 30.000 euro di redditi, ha invece messo una pietra sopra 26,7 miliardi di crediti e 8 milioni di cartelle. Ma è¨dopo queste operazioni che la montagna di «non riscosso» è rimasta di 1.153 miliardi.
La fotografia sul magazzino dei crediti al 31 dicembre scorso consente di capire che non si tratta solo di
tasse non incassate - che valgono comunque 902 miliardi - ma che per 128 miliardi interessa versamenti Inps, per 11 miliardi l'Inail, per 24,7 miliardi le amministrazioni comunali (dalle multe all'Ici alla tassa sui rifiuti).
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