Il Vaticano benedice il premier Mario Draghi e il suo discorso pronunciato ieri al Senato. «Un discorso di alto profilo, molto corposo e che va dritto al cuore dei problemi dell'Italia di oggi, con un invito all'unità per il bene del Paese». Le gerarchie di Oltretevere, infatti, si sono dette «in linea» con gli orientamenti indicati dall'ex governatore della Bce, che ha individuato i settori su cui intervenire con decisione: innovazione, scuola, fisco e ambiente. Proprio su quest'ultimo aspetto non è passata inosservata la citazione del premier al Papa. «Come ha detto Papa Francesco 'Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento'», ha sottolineato Draghi nel suo discorso programmatico».
La citazione di Draghi segnala una profonda sintonia tra le due sponde del Tevere sul tema dell'ambiente. Ma non solo. «Un discorso sul futuro degli italiani. Fondamentale che il presidente Draghi abbia affermato che prima di ogni appartenenza viene il 'dovere della cittadinanza'. Ed è su questa che si fonda il senso dell'inconsueto perimetro di collaborazione delle forze politiche per rispondere alle necessità del Paese», twitta padre Antonio Spadaro, gesuita, fedelissimo di Bergoglio.
Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, non si dice preoccupato per la possibile instabilità dell'esecutivo. Draghi «favorirà certamente una alleanza larga perché con questa barca nella tempesta solo se i rematori remano verso la stessa direzione si potrà sperare di arrivare alla terra ferma».
Apprezzamento e fiducia arrivano anche dalla Cei. «Siamo rimasti molto contenti - dicono alcuni presuli -: un intervento corposo, intenso, a tratti commovente, soprattutto sul richiamo ai giovani e al futuro». Apprezzata la «grande attenzione ai lavoratori, ai precari, e alle partite Iva, cosa non scontata». «Non si ragiona più di reddito cittadinanza, ma di fare investimenti.
Si ha la percezione di essere di fronte davvero a un nuovo piano Marshall». Piccola delusione per il mancato richiamo chiaro e netto alla famiglia, «alla quale non viene riconosciuto quel ruolo enorme di ammortizzatore sociale che invece ha».
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