"Come governatore non è un granché, ma come serial killer non è male…". Sulla prima pagina de Il Fatto Quotidiano di oggi in edicola, di spalla, ecco cosa scrive Marco Travaglio nel suo editoriale del lunedì. Si tratta della rubrica "Ma mi faccia il piacere", con la quale il direttore commenta a modo suo alcuni fatti e alcune frasi della settimana passata. Ma il suo commento sul presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è intriso di odio e veleno. Ed è davvero troppo sopra le righe e troppo fuori luogo.
La frase al fulmicitone di Travaglio va a interpretare polemicamente l’uscita dei giorni scorsi dell’esponente della Lega, che sul caso della residenze sanitarie assistenziali ha dichiarato: "Sulle Rsa credo proprio che non abbiamo assolutamente sbagliato niente, abbiamo portato avanti il provvedimento sulla base delle risultanze tecniche. Se lo rifaremmo? Certamente". "Come governatore non è un granché, ma come serial killer non è male…", aggiunge ora Travaglio, che va così a fomentare la polemica sulle Rsa della Lombardia.
Spieghiamo. Sul caso delle Rsa il centrosinistra sta cercando mettere nel mirino quotidianamente la gestione del Carroccio lombardo, con attacchi politici e strumentali, che rinfacciano alla giunta Fontana e all’assessore al Welfare Giulio Gallera di aver sbagliato in toto. Ma già negli scorsi giorni il numero uno Lombardo aveva spiegato come la delibera regionale che permetteva di trasferire nella Rsa alcuni pazienti Covid che stavano uscendo dagli ospedali, presupponeva allo stesso tempo condizioni rigorose, tanto è che – come spiegato dallo stesso Fontana – "solo 15 su 705 Rsa che ci sono in Lombardia hanno aderito alla proposta".
Una proposta che la giunta ha avanzato in seguito al consiglio dei tecnici per liberare posti negli ospedali della regione: "Abbiamo fatto una scelta. Abbiamo incaricato le Ats di andare a controllare che ci fossero le condizioni che abbiamo messo nella delibera ovvero l'isolamento dei singoli reparti e dipendenti dedicati esclusivamente ai pazienti Covid-19 e sulla base delle risultanze tecniche abbiamo portato avanti il provvedimento".
Ora gli ispettori del ministero della Salute, la Guardia di Finanza e la magistratura indagano sul Pio Albergo Trivulzio, ma non solo. E in merito all’inchiesta, Fontana si è detto tranquillo: "Aspetto con estrema serenità l'esito. Abbiamo fatto una delibera che è stata proposta dai nostri tecnici ed esperti che ci hanno detto che a determinate condizioni, la cosa si poteva fare". E infine: "Abbiamo fatto questa proposta e le strutture che avevano questi requisiti hanno aderito.
Una scelta fatta perché non avevamo più posti in ospedale per ricoverare gente che a casa non poteva più stare perché non riusciva a respirare. Sono stati i nostri tecnici che ci hanno fatto la proposta e valutato condizioni delle singole case di riposo e noi ci siamo adeguati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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