Venezia, scontro tra M5s e Lega sull'incidente

Scintille tra Lega e M5s dopo lo scontro tra un battello e una nave da crociera a Venezia. Salvini: "Si poteva evitare"

Venezia, scontro tra M5s e Lega sull'incidente

Le navi in laguna agitano e non poco la politica. Dopo le acque agitate di Venezia per lo scontro tra una nave da crociera e un battello, le onde di tempesta arrivano anche sul governo. Nel mirino di fatto è finito il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. Il primo attacco lo sferra il Pd: "Cosa sta facendo il governo gialloverde per allontanare le navi da crociera dal Bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca? Nulla. Niente di niente. Mentre i ministri Toninelli e Costa fanno improbabili valutazioni costi-benefici, le Grandi Navi continuano a transitare e oggi si è verificato un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime", ha affermato il deputato dem, Nicola Pellicani. A stretto giro è arrivata la presa di posizione del Mit: "Sulle grandi navi a Venezia il tavolo istituzionale è da tempo in corso. I ministri interessati si vedranno a breve scadenza per tirare le somme sulle opzioni progettuali individuate, allo scopo di trovare la soluzione definitiva migliore, che arriverà presumibilmente entro il mese di giugno, per allontanare le grandi navi da crociera dalla Giudecca e da San Marco", hanno fatto sapere fonti del Ministero all'Adnkronos.

Ma il vero affondo sui 5 Stelle è di Salvini che nel corso di un comizio in vista dei ballottaggi per le amministrative ha affermato: "Mi risulta che una soluzione fosse stata trovata e condivisa, mi risulta che qualcuno aveva messo intorno a un tavolo tutti, predisponendo una soluzione che prevedeva alcune navi a Porto Marghera e un allargamento di un canale, ma che tutto sia stato bloccato perché è arrivato un no da un ministero romano". Infine ha rincarato la dose: "Sono stufo dei no, l'Italia va a fondo, abbiamo bisogno di sì e non è un ministero della Lega quello che ha detto no". Il colpo finale arriva dai capigruppo della Lega: "Il piano alternativo per tutelare la laguna, il turismo e soprattutto le persone dai rischi di incidenti nel porto di Venezia causati dal passaggio delle grandi navi era già pronto dallo scorso novembre.

Peccato che sia stata bloccato subito dal Mit e che in tutti questi mesi il ministro Toninelli non abbia più preso una decisione definitiva limitandosi all'ipotesi, assurda per molti, di far attraccare le navi a Chioggia, ossia in mare aperto".

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