L'Italia dopo Pasqua: chiusure prorogate fino all'11 aprile. Scontro sulla scuola aperta in zona rossa

Vertice tra Draghi, Speranza, Brusaferro e Locatelli. L'ipotesi di mantenere la stretta dopo la scadenza del decreto. Governo diviso sul ritorno in classe per asili, elementari e prima media. Figliuolo: sui vaccini pronti ad aiutare le Regione

L'Italia dopo Pasqua: chiusure prorogate fino all'11 aprile. Scontro sulla scuola aperta in zona rossa

Il governo prepara un nuovo decreto per una mini-proroga (fino all'11 aprile) delle misure anti Covid in scadenza il prossimo 6 aprile. Si apre però uno spiraglio per la riapertura delle scuole dell'infanzia e delle primarie nelle zone rosse e lo spostamento tra le Regioni. È la linea emersa ieri dal vertice che si tenuto a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro della Sanità Roberto Speranza e gli esperti Franco Locatelli e Silvio Brusaferro del Comitato tecnico scientifico.

L'altro fronte su cui lavora l'esecutivo riguarda i vaccini: il commissario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, spinge per accelerare la campagna. La consegna delle dosi (un milione di Pfizer-BiONtech) annunciata da Figliuolo va in porto senza intoppi: già da ieri mattina presto le fiale sono arrivate alle Regioni e la distribuzione è stata quasi già ultimata in tutte le 214 strutture previste. Ma il generale Figliuolo e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio studiano un intervento sulla logistica per potenziare la rete per le vaccinazioni. Soprattutto in previsione dell'arrivo massiccio delle dosi dopo la metà di aprile. Saranno attivate nuove strutture per inoculare le dosi che andranno ad aggiungersi agli hub regionali.

Di settimana in settimana la struttura centrale (Curcio-Figliuolo) farà dunque il conto delle dosi ricevute e somministrate e, dove le difficoltà richiedano un cambiamento, si interverrà sulla logistica, modificando la disposizione dei punti vaccinali, aggiungendone di nuovi e dando la possibilità di ampliare la platea dei somministratori. Per quanto riguarda le prenotazioni, il sistema di Poste, che già funziona in cinque Regioni, vedrà presto crescere il suo utilizzo. Tra i nuovi punti per le vaccinazioni si punta all'utilizzo, soprattutto nel Mezzogiorno, dei poli di mantenimento gestiti dall'Esercito italiano. Il decollo della campagna vaccinale è lo snodo cruciale per allentare le misure restrittive. E dunque fino a quando la macchina non sarà perfettamente a regime, le misure resteranno in vigore.

C'è fiducia sul cambio di passo nella campagna vaccinale: da qui la decisione di prolungare solo fino all'11 aprile le misure anti Covid. «La velocità di crescita della curva epidemica si sta riducendo da alcuni giorni rispetto alla settimana precedente. Questo è un segnale che voglio interpretare come positivo rispetto a una prospettiva che se confermata confermerebbe quelli che erano stati alcuni modelli matematici che prevedevano proprio per ora il picco di questa terza ondata. È chiaro che parleremo di picco quando lo avremo scavallato, ma il dato è in crescita ancora» spiega a Sky Tg24 Fabrizio Pregliasco, membro del Cts della Lombardia, ospite di Timeline.

Prevale ancora cautela al governo. Ma si intravede un imminente cambio di passo. L'unica deroga potrebbe riguardare le scuole. Dalla riunione tra Draghi e il Cts sono arrivati segnali in tale direzione. L'orientamento è quello di riaprire le scuole e di far tornare in presenza gli studenti, non solo i più piccoli, la fascia da 0 a 6 anni, ma anche quelli fino alla prima media. L'obiettivo del rientro in classe, però, è prevalente come ribadito in diverse occasioni dallo stesso ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. Che ieri ha ribaditro: «Lavoriamo giorno e notte per il ritorno in presenza nelle aule».

In ogni caso, dopo il 6 aprile - quando scadrà il Dpcm - resterà la suddivisione delle Regioni in base ai colori a seconda del grado di rischio, e gli istituti scolastici resteranno chiusi nelle zone rosse, anche se su questo punto c'è dibattito tra aperturisti e rigoristisu nella squadra di governo. Mentre, potranno riaprire i cancelli delle scuole in zona arancione, gialla e naturalmente bianca. Resterà anche, viene spiegato da fonti qualificate, il limite dei 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti come soglia per far scattare in automatico la chiusura delle scuole.

Confermata inoltre la possibilità per le Regioni di intervenire con misure più restrittive, così come già avvenuto, ad esempio, nei casi della Campania o della Puglia dove i rispettivi governatori hanno optato per la Dad per tutti gli studenti, in via cautelativa, quando i dati del contagio nella regione sono stati considerati allarmanti.

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