Una leggerezza che nasconde un mondo. Un mondo che migliaia di donne stanno combattendo, e che nasconde sofferenze, ingiustizie, lotte di decenni portate avanti con fatica. È questo quello che può nascondersi anche solo dietro una battuta sessista fatta al bar, un pensiero o una vignetta postata che: “voleva essere solo una battuta goliardica per strappare un sorriso”. Queste le parole di Giampiero Lattanzi, sindaco Pd di Guardea e presidente della provincia di Terni, che giorni fa ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una vignetta, poi rimossa, dal contenuto fortemente sessista. Due ragazze che parlano tra di loro: "Come fai ad avere tutti questi soldi? Lenticchie a capodanno?", chiede una. L'altra risponde: "No, piselli tutto l’anno".
Uno scambio di battute che pochi hanno trovato divertente e che, oltre a creare un putiferio mediatico, ha portato alla luce quanto lavoro ci sia ancora da fare sulla via del rispetto nei confronti della donna. A scendere in campo in prima persona Valeria Alessandrini senatrice della Lega, membro Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, che in un lungo post su Facebook ha fermamente condannato la vignetta, sottolineando come, se lo stesso contenuto fosse stato postato da un sindaco della Lega, sarebbe scoppiato un putiferio. Proprio lei abbiamo raggiunto, per comprendere meglio cosa sia accaduto e perché fare una battaglia e denunciare anche una solo una battuta, sia così importante ed educativo.
Senatrice, cosa l’ha disturbata come politico ma soprattutto come donna, della vignetta pubblicata da Giampiero Lattanzi?
“Il fatto che ci sia ancora qualcuno che realizza questo tipo di vignette, e che le ritenga così simpatiche al punto da postarle sulla propria pagina Facebook. Il senso letterale della vignetta pubblicata è che la donna può 'avere tutti quei soldi' e quindi realizzarsi nella vita e nel lavoro grazie a 'piselli tutto l’anno'. Sinceramente questo tipo di concetto mi disgusta, sia come donna, sia come politico, che per arrivare dove si trova ora ha studiato, ha lavorato e fatto sacrifici. Spero che il presidente della Provincia e sindaco del Partito Democratico, Giampiero Lattanzi, si renda conto della gravità della vignetta che ha postato”.
Il fatto di averla cancellata può far ben sperare che il sindaco Lattanzi se ne sia reso conto?
“Aver tolto il post non cancella il fatto di averlo pubblicato. Mi auguro lo abbia fatto perché si sia reso conto della gravità del messaggio sessista veicolato e non perché qualcuno gli ha suggerito di cancellarlo visto il clamore mediatico che si era sollevato e le posizioni che lo stesso Partito Democratico aveva adottato pochi giorni prima su un tema analogo. Voglio pensare ad un gesto sincero di pentimento e non a una mera mossa politica”.
Come può l’intento goliardico giustificare un contenuto sessista?
“L’intento goliardico non giustifica infatti il sessismo, anzi lo amplifica. È nel momento in cui si pensa di poter sminuire e di poter scherzare su un argomento così serio come quella della prostituzione e del rispetto della figura femminile che il gesto si rivela in tutta la sua gravità. Dietro la prostituzione ci sono storie drammatiche di sfruttamento, di violenza e privazioni. Su questo non si può scherzare. Non ci siamo”.
La motivazione secondo Lattanzi era quella di strappare un sorriso, ma secondo lei le donne di sinistra che non hanno detto nulla in proposito, lo trovano divertente?
“Sono sicura che la vignetta abbia dato fastidio a tutte le donne. Perché non penso ci sia una donna che possa accettare l’immagine che emerge dal dialogo espresso nella vignetta. Se qualche donna è in silenzio e non parla è perché frenata dall’essere dello stesso partito di sinistra di Lattanzi. A queste donne dico che se non vogliono condannare l’autore del post per appartenenza politica, almeno condannino la vignetta e chi l’ha ideata e ne richiedano la rimozione da ogni profilo Facebook che l’ha condivisa. Questo sarebbe un bel gesto di onestà intellettuale”.
Dalla giustizia, agli assalti alla Cgil fino alla polemiche per l’ordinanza sulla prostituzione voluta anche dai cittadini e presente anche in altre Regioni, perché secondo lei la sinistra usa due pesi e due misure?
“Sull’ordinanza contro la prostituzione adottata dal Comune di Terni si è scatenata una macchina del fango senza precedenti. Costruita appositamente per stravolgere il senso dell’atto e far passare un messaggio totalmente sbagliato. Tanto più che la stessa ordinanza è stata adottata da centinaia di Comuni in tutta Italia e che a richiederla sono stati proprio i cittadini ternani. La differenza? A Terni governa la Lega e il centrodestra, per questo la sinistra si è scatenata con becere fake news e strumentalizzazioni degne della peggior sinistra di sempre. Quasi a volersi vendicare della mancata approvazione in Senato del DDL Zan. Sarebbe più onesto ammettere che se il testo non è passato la colpa è solo di Letta, che ha deciso di fare muro alle richieste della Lega. La sinistra che si erge a paladina dei diritti oggi di fronte al post sessista di un esponente del Partito Democratico, riesce solo a sminuire, oppure a restare in silenzio come hanno fatto parlamentari del Pd e del Movimento 5 Stelle, mostrando un doppiopesismo alquanto ridicolo”.
Non le sembra che ormai una parte della sinistra prenda la politica come un incontro di calcio, dove non valgono le regole ma solo il tifo anche oltre la logica?
“Devo dire che conosco e mi confronto politicamente in maniera matura e ragionata con uomini e donne della sinistra. Tuttavia ci sono degli elementi che per visibilità, per mancanza di spirito critico, per opportunismo o per rabbia, non perdono occasione di scagliarsi contro il centrodestra con attacchi beceri e vergognosi. La sinistra non riesce ad accettare che ci sia una forza come la Lega in grado di sviluppare iniziative valide in ambito culturale, sul tema della scuola, dei diritti, del lavoro e quindi cerca in ogni modo di alzare il polverone mediatico basato sulla demonizzazione dell’avversario politico e quasi mai sui contenuti. Per fortuna gli italiani se ne stanno accorgendo”.
Lei ha giustamente ribadito che se una cosa del genere fosse stata postata da un leader di destra si sarebbe alzato un polverone, come è possibile che in una democrazia si usi il doppiopesismo?
“Se fosse stato un sindaco di centrodestra a pubblicare una simile vignetta si sarebbe scatenato il putiferio mediatico e sarebbe stato messo alla gogna nel giro di poche ore. Invece l’autore del gesto è di sinistra e tutto questo clamore non c’è stato, o almeno in misura ridotta. Dispiace che si utilizzi questo doppiopesismo anche nel giudicare un argomento importante come quello del rispetto delle donne, che dovrebbe trovarci tutti d’accordo”.
Si fanno molte lotte per far comprendere il rispetto della donna alla gente comune e ai giovani, le chiedo come si fa a farlo capire a una parte della politica?
“Un rappresentante delle istituzioni, un sindaco, in questo caso del Partito Democratico, non può permettersi di pubblicare sul proprio profilo social una vignetta sessista che lede l’immagine della donna.
Il politico dovrebbe essere un punto di riferimento morale per i cittadini anche nei messaggi che veicola. In questi casi servirebbe doppia attenzione e doppia sensibilità nei confronti di certe tematiche, soprattutto se sei in un partito che ci tiene all'immagine di facciata di paladino della difesa di tutti i diritti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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