La volata del centrodestra verso la vittoria: "Siamo la maggioranza vera dell'Italia"

Il centrodestra chiude la campagna elettorale. Berlusconi: "L'Italia non vuole essere governata dalla sinistra". Salvini: "Al governo uniti per 5 anni". Meloni: "Respiriamo libertà"

La volata del centrodestra verso la vittoria: "Siamo la maggioranza vera dell'Italia"

Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni da Piazza del Popolo, a Roma, lanciano la volata del centrodestra verso la vittoria. I tre leader della coalizione sono stati i principali protagonisti della manifestazione unitaria convocata per la chiusura della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche fissate per domenica 25 settembre. Lo slogan della manifestazione è stato "Insieme, per l'Italia". Migliaia le persone presenti.

Berlusconi: "Siamo la maggioranza"

L'apertura dell'evento è stata affidata a Silvio Berlusconi: "Siamo uniti, noi siamo la maggioranza vera del Paese". Il Cavaliere ha fatto notare che ogni turno elettorale ha fornito la medesima risposta: "L'Italia non vuole essere governata dalla sinistra". Il leader di Forza Italia ha rivendicato la storia del partito a tutela della libertà: "È il nostro primo valore, il nostro simbolo, il nostro patrimonio, il nostro traguardo".

Berlusconi ha assicurato che il centrodestra si batterà per difendere gli italiani dall'oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria. In tal senso ha ricordato quanto già fatto in passato: "Noi siamo stati i soli a non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Siamo stati noi ad abbassare la pressione fiscale sotto il 40% e a mantenere la disoccupazione sotto la media europea". Sul tema della giustizia l'intenzione è quella di evitare che ci siano giudici "che usano il loro potere per colpire e per eliminare i loro avversari politici".

Il Cav ha puntato l'attenzione sulla necessità di tenere il centrodestra unito anche dopo le elezioni. Una coalizione che ha tutte le carte in regola per rivelarsi "capace di governare il Paese" e per essere "autorevole, credibile e rispettato in Europa e nel mondo". Pertanto ha invitato gli italiani a recarsi alle urne per sostenere la coalizione piuttosto che rifugiarsi nell'astensionismo: "È per tutti noi un imperativo categorico quello di dare il nostro voto ad un partito del centrodestra, quel centrodestra che è l'unica forza politica in grado di garantirci davvero un futuro di più giustizia, di più benessere, di più sicurezza, di vera e completa libertà".

Lupi: "No a patenti di democrazia"

Maurizio Lupi ha invitato la sinistra a non dare "patenti di democrazia" al centrodestra. Il leader di Noi Moderati ha sottolineato i punti cardine della coalizione: "Dire che una famiglia è il pilastro della società, che ogni giovane ha diritto a un'educazione, a una scuola dignitosa, dire che ogni famiglia ha la libertà di poter scegliere è amare il popolo o essere populisti? Basta con queste contrapposizioni". Per Lupi i cittadini italiani "hanno diritto ad una tassazione giusta".

Salvini: "Al governo per 5 anni"

Le spaccature nel campo della sinistra sono evidenti. L'introduzione di Matteo Salvini si è basata proprio su questo, sulle divisioni che regnano sovrane nel fronte rosso: "Governare bene e insieme per 5 anni è l'impegno che prendiamo noi tutti. Ci troviamo qui tra 5 anni. Non siamo al soldo di nessuno, voglio un'Italia a testa alta. Sono stufo di leggere che da mezzo mondo spiegano come dobbiamo votare. Domenica votate voi: si mettano il cuore in pace a Berlino, Parigi e a Bruxelles".

L'ex ministro dell'Interno ha puntato anche sull'eliminazione del canone della Rai dalla bolletta, sostenendo che la tv pubblica deve essere a costo zero per i cittadini italiani: "Ma devono pagarlo tutti gli italiani questo dazio per far fare comizi di sinistra a pseudo intellettuali di sinistra? Pagateveli voi i vostri comizi". Altre priorità sottolineate dal leader della Lega sono un decreto per bloccare gli aumenti delle bollette e lo stop alla legge Fornero: "Vogliamo il diritto alla pensione per chi fatica da una vita e diritto al lavoro per i giovani e per gli operai".

Salvini ha promesso di tornare a difendere i confini del Paese, rilanciando così il cavallo di battaglia dello stop agli sbarchi già attuato nel governo gialloverde: "Tornerei a bloccare la navi delle Ong. Si reintroducono i decreti Sicurezza". A ciò si aggiunge la difesa della cultura e delle tradizioni italiane: "Evviva il suono delle campane e guai a chi viene nel nostro Paese per cambiare il nostro modo pregare".

Sul reddito di cittadinanza ha ribadito che resterà a tutela di chi non è nelle condizioni di poter lavorare: "Viene lasciato nelle tasche di chi non può lavorare. Ma se tu prendi denaro pubblico e dici di no a una offerta di lavoro, perdi qualsiasi privilegio e diritto a continuare ad avere soldi pubblici".

Meloni: "Respiriamo libertà"

A chiudere l'evento è stata Giorgia Meloni, accolta da un'ovazione, che fin da subito ha messo nel mirino Enrico Letta e i compagni del Partito democratico per questa campagna elettorale all'insegna della demonizzazione del centrodestra: "La sinistra ha tentato di trascinarci in una lotta nel fango, che è il loro terreno più congeniale. Quando è arrivata la democrazia la sinistra ha perso la testa. È rabbiosa, violenta, ha il terrore di perdere il suo consolidato sistema di potere. Noi siamo pronti per restituire libertà e orgoglio a questa Nazione".

La sensazione è che la sinistra sia pronta all'ennesimo inciucio in seguito alla chiusura delle urne. Da qui la sfida lanciata dalla presidente di Fratelli d'Italia a Enrico Letta, Giuseppe Conte e Carlo Calenda: "Dichiarino entro domani sera quali sono i partiti con i quali si vogliono alleare per un eventuale governo. Escano allo scoperto. Prima del voto dicano la verità". La Meloni ha inoltre rivolto un appello agli elettori italiani: "Non è più tempo di turarsi il naso, ma di respirare e di respirare libertà".

L'aspirante premier ha aggiunto che verrà partorito un governo di centrodestra "saldo e coeso con un forte mandato popolare che rimarrà in carica per 5 anni, piaccia o no alla sinistra". Poi ha rimarcato la volontà di una riforma in senso presidenziale: "Saremo felici se la sinistra vorrà darci una mano a efficientare le nostre istituzioni, ma se gli italiani ci daranno i numeri noi lo faremo lo stesso".

La Meloni ha infine giurato che, qualora ci fosse una nuova ondata di Coronavirus, il nostro Paese non sarà "l'esperimento dell'applicazione del modello cinese a un Paese occidentale". Su questo fronte ha bocciato il metodo targato Roberto Speranza: "Siamo stati il Paese con le più grandi restrizioni e il più alto numero di contagi. Non piegheremo più le nostre libertà fondamentali a questi apprendisti stregoni".

Palco blu e Tricolore

Sul palco non è passato di certo inosservato il colore blu, che ha dominato a vista con varie sfumature del Tricolore. Parte della piazza, davanti alla struttura, è stata occupata dalla presenza di diverse file di sedie con le bandiere dei tre principali partiti; sui fianchi del palco sono stati sistemati due maxischermi. Inoltre vi sono i contrassegni elettorali di ciascuna lista della coalizione che si presenteranno alle elezioni: i partiti di centrodestra compaiono nell'ordine di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati.

La prima canzone partita dai microfoni è "Sarà perché ti amo" dei Ricchi e poveri.

Colonna sonora rigorosamente italiana: tra le altre canzoni sono state scelte anche "Non sarà un'avventura" di Lucio Battisti e "Meraviglioso", oltre che famosi pezzi di Loretta Goggi, Cesare Cremonini, Vasco Rossi, Rino Gaetano, Edoardo Bennato e Dargen D'amico. Il tutto in una cornice di pubblico, chi in piedi e chi a terra, con tanto di palloncini e bandiere.

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