Von der Leyen stoppa i visti alla Russia. "Era un segno di fiducia e l'ha distrutta"

Per chi richiederà di entrare nell'area Schengen ci saranno costi più alti, tempi dilatati. Documentazione completa e non più semplificata

Von der Leyen stoppa i visti alla Russia. "Era un segno di fiducia e l'ha distrutta"

La Commissione europea ha proposto la totale sospensione dell'accordo di facilitazione dei visti fra Ue e Russia. Secondo la misura, i cittadini russi non godranno più di un accesso privilegiato all'Ue e dovranno affrontare una procedura di richiesta del visto più lunga, costosa e difficile. Se la proposta della Commissione dovesse essere approvata da parte del Consiglio Ue, gli Stati membri potranno godere di ampia discrezionalità nel trattare le richieste di visto per soggiorni di breve durata da parte dei cittadini russi, e potranno garantire un maggiore controllo nei confronti dei cittadini russi che si recano nel territorio comunitario.

L'Ue rimarrà aperta ad alcune categorie di viaggiatori, come i giornalisti, i dissidenti politici e cittadini russi che viaggiano per scopi essenziali, inclusi i familiari di cittadini europei. «Non possiamo fare affari con la Russia come sempre. Proponiamo di sospendere completamente l'accordo di facilitazione dei visti dell'Ue e di non riconoscere i passaporti russi emessi nelle regioni occupate dell'Ucraina. La facilitazione dei visti è un segno di fiducia che la guerra di aggressione della Russia ha completamente distrutto», ha scritto sul proprio profilo Twitter von der Leyen. Al momento sono stati emessi circa 1 milione di visti Schengen ai cittadini russi e, in seguito alle nuove linee guida che la Commissione pubblicherà a breve, sarà possibile per gli Stati membri «riesaminarli». Lo ha detto la commissaria agli affari interni Ylva Johansson. La Commissione ha presentato anche una proposta per bloccare il riconoscimento dei passaporti russi rilasciati nelle zone occupate dell'Ucraina. Queste proposte fanno seguito all'accordo politico raggiunto dai ministri degli Affari esteri durante la riunione informale del 31 agosto scorso. «La Russia continua a violare il diritto internazionale con le sue azioni militari illegali, commettendo atrocità contro gli ucraini e minando la sicurezza e la stabilità europea e mondiale. Queste azioni violano i principi fondamentali su cui è stato concluso l'accordo di facilitazione dei visti e vanno contro gli interessi dell'Ue e dei suoi Stati membri. La proposta mostra una risposta forte e unita dell'Ue», ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson. La misura proposta potrebbe porre fine a tutte le agevolazioni per i cittadini russi che richiedono un visto turistico per soggiorni di breve durata nell'area Schengen.

Secondo le misure proposte dalla Commissione, i tempi per l'elaborazione dei visti dovrebbero passare da 10 a 15 giorni, ma potrebbero essere estesi fino a un massimo di 45 giorni per alcuni singoli casi, quando si renderà necessario un ulteriore esame della domanda. Inoltre, i richiedenti russi dovranno affrontare un aumento del prezzo dei diritti di rilascio del visto, che passeranno da 35 a 80 euro. Sono previste anche norme più restrittive sui visti per ingressi multipli. I richiedenti dovranno presentare l'elenco completo di documenti giustificativi per avere accesso ai visti validi per più ingressi, e non potranno più beneficiare dell'elenco semplificato come previsto dal vecchio accordo. La Commissione Ue ha proposto anche la sospensione della validità dei passaporti russi rilasciati nelle aree ucraine occupate, come le regioni di Kherson e Zaporizhzhia. Una volta adottata, la sospensione entrerà in vigore il secondo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Ue. La decisione di sospensione sarà notificata alla Russia al più tardi 48 ore prima della sua entrata in vigore.

«Questi passi sono necessari come segnale nei confronti dei cittadini russi, che sostengono in larga misura le politiche criminali delle loro autorità, ma anche per ragioni di sicurezza interna dell'Unione Europea e dei rifugiati ucraini che vi risiedono», ha commentato l'ambasciatrice polacca in Italia, Anna Maria Anders. Intanto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, in una intervista alla tv russa ha risposto: «La Russia deve dare una risposta tempestiva e dura alle misure adottate dall'Europa».

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