Zennaro in Italia dopo un anno in Sudan "Tre volte assolto, è la fine di un incubo"

L'imprenditore era accusato di aver venduto dei macchinari difettati

Zennaro in Italia dopo un anno in Sudan "Tre volte assolto, è la fine di un incubo"

È tornato in Italia dopo quasi un anno e ha avuto subito la gioia di andare all'Olimpico per vedere la partita del sei Nazioni tra Italia e Scozia. Gli azzurri hanno perso, ma siamo sicuri che questo non ha rovinato la gioia di Marco Zennaro, il 47enne imprenditore veneto che ha trascorso quasi un anno bloccato in Sudan, compresi due mesi e mezzo di prigione. «Si conclude un incubo», dice comprensibilmente sollevato. L'uomo, che ha dovuto anche ritardare di un giorno la sua partenza a causa di una tempesta di sabbia che ha bloccato l'aeroporto di Khartoum, è atterrato a Fiumicino dopo uno scalo a Istanbul, ed è stato subito portato in tribuna d'onore all'Olimpico, visto che Zennaro è stato rugbista del Venezia Mestre dove ad allenarlo c'era l'attuale presidente della Fir, Marzio Innocenti, che lo ha voluto suo ospite. Dopo la partita, il trasferimento finale in treno fino al Lido di Venezia, a casa.

La vicenda di Zennaro è complessa e non è ancora del tutto conclusa. L'imprenditore ha subito ben tre processi penali in Sudan, da cui è sempre stato assolto ma ha ancora pendente l'appello per una causa civile in cui è accusato aver consegnato una partita di trasformatori difettati ad alcuni suoi clienti del paese africano. La sua famiglia ha facilitato il suo rimpatrio anche grazie ai 200mila euro raccolti da Unioncamere Veneto, a cui ha contribuito a titolo personale anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. A occuparsi direttamente della vicenda è stato il direttore generale per gli Italiani all'estero della Farnesina, Luigi Maria Vignali, che in Sudan ha seguito i momenti finali della controversia processuale fino alla rimozione del divieto di ripartire per Zennaro, che ha parlato di «un grande lavoro di squadra» con Vignali e la Farnesina, con gli avvocati sul posto e «tutte le realtà» che lo hanno «supportato economicamente». Il primo ringraziamento è andato a sua moglie, perché, ha spiegato, «in tutto questo tempo ha tenuto saldi i valori più importanti che ho nella vita che sono rappresentati dalla famiglia e dai figli». Tra i primi a rallegrarsi il presidente del Veneto, Luca Zaia.

«Festeggiamo la liberazione di Marco, lui invio il più caloroso benvenuto mio e di tutti i veneti». Zennaro ha ricevuto anche una telefonata del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in missione in Congo, che gli ha augurato il bentornato.

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