Porta Portese: un Natale senza controlli

Valeria Arnaldi

Snellimento del traffico, sorveglianza della Ztl, effettuazione delle contravvenzioni. E ancora, controlli nelle metropolitane, operazioni antipirateria e contro il commercio abusivo. Sono solo alcuni degli incarichi svolti da vigili urbani e forze dell’ordine, ai quali, nel periodo natalizio, vanno aggiunti misure antiterrorismo, presidi delle poste per la consegna della tredicesima e delle principali vie di accesso alla città per l’intensificarsi delle partenze.
È un piano articolato quello che impegna gli agenti, dall’8 dicembre fino ai primi giorni del nuovo anno. Un piano che prevede una massiccia concentrazione di personale nelle aree dove la densità di esercizi commerciali è più alta, dal centro alle «vie dello shopping». Questo trasferimento degli uomini danneggia molte zone della città, specie in periferia. Su tutte domina Porta Portese, sede del tradizionale mercato domenicale. Nel periodo natalizio, però, di «tradizionale» il mercato ha ben poco. Diventa una sorta di zona franca. Non ci sono controlli; gli abusivi lo sanno, così non fanno neanche lo sforzo di nascondersi o tenere la merce «sbagliata» sotto il bancone.
Varcata la Porta, non solo le leggi, ma anche le regole di comune buon senso sembrano perdere peso. Così, superato lo slargo con le prime bancarelle, ci si trova incanalati in un lungo corridoio diviso da una linea di mezzeria improvvisata con teli stesi in terra, coperti di merce contraffatta d’ogni tipo. In poche centinaia di metri ci sono 20 venditori di borse griffate, ovviamente false. Hanno tutti gli ultimi modelli. Se quelle esposte non soddisfano, basta chiedere: i camion-deposito sono parcheggiati poco lontano e con un po’ di pazienza si può avere il modello richiesto. Borse, ma anche scarpe da uomo e da donna, dal numero 35 al 43. Anche qui, una ventina di espositori. Altrettanti sono quelli di maglioni, sciarpe di seta, giacche imbottite e cellulari, per un totale di circa 100 ambulanti.
Gli unici che hanno il privilegio di posizionarsi ovunque sono i venditori di cd musicali, che, con le loro radio sempre ad alto volume, attirano l’attenzione dei passanti. In vendita anche dvd e videogiochi. Gli abusivi sono gli stessi che durante la settimana, grazie al «piano natalizio» del Comune, vengono cacciati da Castel Sant’Angelo e piazza del Popolo, dalle metro, gli stessi sgomberati da piazza Navona. La domenica però, si sa, è il giorno del riposo. Evidentemente anche delle leggi.
A Porta Portese gli abusivi sono venditori come gli altri, tanto da potersi permettere, in alcuni casi, di sostituire teli e cartoni con vere bancarelle. Nel gradino più basso, quelli che vendono sigarette di contrabbando. Per lo più donne, che nascondono la «merce» nelle tasche di ampie gonne. Il mercato è affollatissimo. Sono molti i romani che cercano qui regali alternativi a quelli - ben più cari - dei negozi. Malgrado l’assembramento, però, non c’è sorveglianza. Non ci sono i controlli antirapina o antiborseggio, per non parlare di quelli antipirateria. Man mano che passano le ore, il mercato diventa una terra di poveri che vendono a poveri, una sorta di illecito all’ingrosso che va ad alimentare innumerevoli piccoli suk abusivi nelle piazze di Roma.

Quando anche questi avranno finito i loro acquisti, resteranno gli ultimi, i paria della città, venuti per raccogliere qualche straccio rimasto in terra. Porta Portese, a Natale, è terra di nessuno. Mancano solo i controlli, e chi dovrebbe effettuarli.

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