Randi Ingerman: "Così l'avvocata fingeva di vincere le cause. Mi ha plagiata"

L'attrice racconta l'odissea: "Mi sono rivolta allo studio quando stavo male. Mi ha mostrato sentenze falsificate"

Randi Ingerman: "Così l'avvocata fingeva di vincere le cause. Mi ha plagiata"
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«Oggi sono serena ma ho passato momenti terribili». Randi Ingerman, la 56enne attrice di Filadelfia ha deciso di raccontarci il suo dramma. Una vita difficile, una depressione tenuta nascosta perché «tutti mi volevano bella e forte» e una causa per truffa a suo danno di centinaia di migliaia di euro da parte di uno studio legale.

Randi, ci racconta cosa è successo?

«Quando mi sono rivolta allo studio legale dell'avvocato Zappa era un periodo della mia vita in cui non stavo lavorando e quindi non avevo grandi disponibilità economiche. L'avvocato Serena Grassi, che collaborava con Zappa, accettò di assistermi gratuitamente e si mostrò molto felice di farlo».

Serena Grassi è l'avvocato che lei ha denunciato per truffa ai suoi danni?

«Esattamente. Andrà a processo per questo. Fin dall'inizio l'avvocato Grassi ha mostrato nei miei confronti una dedizione che oggi ripensandoci definirei eccessiva. Andava oltre il semplice rapporto avvocato-cliente: ha cercato di conquistare la mia fiducia con grande abilità, entrando in confidenza giorno dopo giorno anche a livello personale. Sono anni che soffro di gravi problemi di salute. Dal 2016 sono invalida al cento per cento...».

Le va di parlarcene?

«Certo. Io soffro di epilessia. Una malattia completamente invalidante perché mi vengono violenti attacchi improvvisi che sono stati anche la causa dell'interruzione della mia carriera professionale».

Da quando ne soffre?

«Due lutti terribili hanno scatenato tutto. Nel 2005 ho perso la figlia di mio fratello, appena nata. Veniva allattata ma probabilmente per l'assunzione di pesanti farmaci da parte della madre, mia nipote ha smesso di respirare. Due anni dopo ho perso mio fratello per un'overdose di antidepressivi. Sono praticamente impazzita».

Come riesce a convivere con questa sua malattia?

«Difficilissimo. Io rientro nella casistica del 30 per cento delle persone farmaco-resistenti. Assumo cannabis terapeutica leggera per cercare di contenere gli attacchi ma non c'è nulla che possa evitarli. Totalmente invalidante».

Torniamo alla denuncia.

«Prima è doveroso ricordare che nel periodo in cui ero assistita da Serena Grassi sono stata ricoverata per sei settimane all'ospedale Niguarda di Milano per ustioni di terzo grado sulla schiena. Ho subito tre trapianti di pelle».

Cosa le era accaduto?

«Una crisi epilettica dentro un bagno turco e rimasi attaccata al bocchettone del vapore».

Cosa c'entra lo studio legale con questo episodio?

«C'entra nella misura in cui Serena Grassi ha approfittato della mia vulnerabilità per avvicinarsi sempre di più a me. Credo che l'idea di vedermi pendere dalle sue labbra la facesse sentire importante».

Oggi lei di cosa la accusa?

«Di avermi prospettato un risarcimento del valore di 277mila euro, di avermi fatto credere di aver vinto un ricorso contro l'Inps e di aver trascinato in giudizio una clinica».

Non era vero nulla?

«Nulla. Alcune cause era state realmente intentate ma perse. La cosa grave è stata quella di avermi mostrato presunti documenti contraffatti con firme false di magistrati».

A lei è mai stato sottratto del denaro?

«Direttamente no, però io avevo la certezza di disporre del denaro delle cause vinte e mi comportavo di conseguenza».

Con quale spirito affronterà questo processo?

«A testa alta, con forza e determinazione. Il mio unico rammarico è stato quello di affidarmi a persone scorrette, perché non avevo la capacità economica di sostenere spese di studi legali più importanti».

Non facciamo passare il messaggio che gli avvocati non di grido siano truffatori incompetenti.

«Assolutamente no. Ci sono avvocati validissimi e fortunatamente molto corretti. Come anni fa l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace che nel momento più difficile della mia vita mi ha assistita insieme al suo studio legale gratuitamente con competenza e professionalità».

La sento molto combattiva.

«Sì, oggi mi sento forte, vivo alla giornata e guardo avanti con ottimismo. Nonostante tutto credo nella giustizia e sono fiduciosa visto che la causa penale è sulla buona strada grazie all'avvocato Steccanella».

Le piacerebbe tornare a fare l'attrice?

«Mi manca molto e spero di tornare a rifarlo presto anche se oggi sono molto impegnata nel mio programma Naked, mettersi a nudo, dedicato alla salute mentale».

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