Il «posto a tavola» più amato dagli italiani

Dopo duecento repliche in tutta Italia, dopo un anno fitto di successi e di conferme, «Aggiungi un posto a tavola» torna al Teatro degli Arcimboldi - da questa sera al 17 aprile (ore 21, ingresso 50-15 euro più prevendita, info 02.64.11.42.212) - nell'ultima versione con Gianluca Guidi assoluto protagonista, un parziale rinnovamento delle coreografie originali, la regia di Gino Landi, e l'infallibile ricetta della scrittura di Pietro Garinei e Sandro Giovannini. Dal suo debutto assoluto nel 1974, «Aggiungi un posto a tavola» non ha mai smesso di ipnotizzare il pubblico italiano, per quella sua capacità di narrare una fiaba e di veicolare ottimismo e buoni sentimenti: dagli anni Settanta ad oggi, la commedia musicale di Garinei & Giovannini su spartito di Armando Trovajoli è stata vista da più di cinque milioni di spettatori. Un antidoto al pessimismo ieri, negli anni del terrorismo e della disillusione dai miti del decennio precedente, i più ingenui anni Sessanta, e un analogo ruolo svolto oggi, si potrebbe dire: perché le guerre, i disastri ecologici, persino le superstizioni per la fine del mondo nel 2012 (secondo le «previsioni» Maya) portano a guardare alla storia di «Aggiungi un posto a tavola» come a una ventata di aria fresca. Il Don Silvestro capace di sfidare Dio pur di salvare il suo paese minacciato da un nuovo diluvio universale (ruolo portato alla celebrità da Johnny Dorelli e oggi interpretato dal figlio Gianluca Guidi) è ancora un'icona di coraggio, altruismo e, per l'appunto, ottimismo. Gianluca Guidi, attore multiforme capace di passare con agilità consumata dalla prosa al musical, sorride un poco di fronte a tutte queste interpretazioni: «Aggiungi un posto a tavola è una bella favola, musicata magistralmente dal maestro Trovatoli, è questa la sua forza, e in tutti questi anni è sempre rimasta attuale, per la sua brillantezza. Don Silvestro è un prete dalla visione moderna, ma anche il Padre Eterno che si trova di fronte è come lui, molto diverso da un Dio onnipotente e autoritario. Si commuove per quel provincia, e cambia idea di fronte alla sua generosità.

Questa nostra edizione nella scorsa stagione è stata vista da più di sessantacinquemila spettatori in trentacinque repliche al solo Teatro Sistina di Roma. Qui a Milano, sempre agli Arcimboldi, lo spettacolo è stato visto da più di ventimila spettatori in metà delle repliche. Sono numeri che parlano da soli».

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