Stefano Zurlo
da Milano
Rieccolo: il Pm più impronunciabile dItalia, Henry John Woodcock, torna a colpire dalla sua Procura passerella: questa volta a sfilare negli uffici di Potenza sono star come Aida Yespica, Simona Ventura e Michelle Hunziker. Il non ancora quarantenne Woodcock è un vulcano perennemente in eruzione. Si spengono i riflettori di unindagine e immediatamente ne comincia unaltra che finisce sempre col pescare nel catalogo tricolore dei vip. È da almeno quattro anni che il magistrato dalla biografia multiculturale - padre inglese e madre napoletana - fa parlare di sé: nel 2002 scopre tangenti in Val dAgri e affari illeciti collegati allEni. Risultato: azzera i vertici dellInail, irrita Cossiga - che lo ribattezzerà senza tanti complimenti «lo scemo della Procura» - per il coinvolgimento del suo pupillo, il banchiere Claudio Calza, bussa con atteggiamento bipartisan al Parlamento chiedendo larresto del forzista Angelo Sanza e del diessino Antonio Luongo.
Lanno dopo, il mastino dei vip iscrive nel registro degli indagati settantasei personaggi, in pratica un robusto campione dellItalia che conta o luccica in vetrina: dallex leader della Cisl Sergio DAntoni al chiacchierato presidente del Perugia Luciano Gaucci. Non manca lItalia in bandana di Flavio Briatore e cè spazio pure per Toni Renis che rilancia immediatamente: «Il mio legale mi aveva avvisato: Vedrai che prima di Sanremo ti sospetterranno anche per il delitto di Cogne. Quasi ci siamo». Quasi. Il gip scopre che al sontuoso edificio mancano le fondamenta: quaranta ordini di custodia vengono respinti per la più elementare delle ragioni, lincompetenza territoriale. Lo stesso argomento che ha mandato in fumo pochi giorni fa il processo Sme e undici anni di scavo dei magistrati milanesi.
Il registro degli indagati è un parterre affollato come la tribuna autorità di San Siro: dalla giornalista Anna La Rosa allambasciatore Umberto Vattani, dallex portavoce di Massimo DAlema, Nicola La Torre, a quello di Gianfranco Fini, Salvatore Sottile. Maurizio Gasparri, pure chiamato in causa, scatta con una battuta folgorante la foto di gruppo: «Potrei dire di trovarmi in compagnia degli invitati alla prima della Scala senza esserci neppure andato».
Questa estate il botto che fa il giro del mondo: sul lungolago di Varenna viene ammanettato, nientemeno, Vittorio Emanuele. Difficile trovare paragoni che reggano: lunica è giocare con le assonanze storiche e tornare indietro di duecentoquindici anni alla cattura di Luigi XVI a Varennes. Con la differenza che il sovrano finì sulla ghigliottina, gli italiani si accontentano di sorseggiare le incredibili intercettazioni in cui il Savoia discetta con parole infelici di prostitute e del carattere antropologico dei sardi.
Ora il Pm più discusso dItalia esplora un nuovo lato del cubo del potere. E tocca a Emilio Fede tesserne lelogio: «Woodcock è un giudice serio e prezioso». Il solito Cossiga, invece, ha chiesto recentemente al Csm che fine abbia fatto lindagine disciplinare «sul noto magistrato Woodcock».
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