Potenza, il Tribunale della libertà decide sul «teorema Woodcock»

da Potenza

È iniziata l'attesa per le decisioni del Tribunale del Riesame di Potenza nell'ambito dell'inchiesta della Procura lucana che il 16 giugno ha visto finire agli arresti 13 persone tra cui Vittorio Emanuele di Savoia. Quattro le udienze che si sono tenute ieri: per il sindaco di Campione d'Italia, Roberto Salmoiraghi, che ieri ha risposto alle domande del gip Iannuzzi in un interrogatorio appositamente richiesto e di cui i difensori hanno chiesto al gip la scarcerazione, per il faccendiere Achille De Luca (in carcere), per il comasco Giuseppe Rizzani (agli arresti domiciliari) e per l'imprenditore veneto Ugo Bonazza che dopo l'interrogatorio di garanzia ha ottenuto l'attenuazione della misura dal carcere agli arresti domiciliari.
La partita del Riesame è importante anche per un altro aspetto, quello della competenza territoriale dell'inchiesta, ed in particolare del filone dei Monopoli di Stato. I difensori di alcuni indagati hanno invocato la non competenza territoriale a Potenza. Il deposito delle ordinanze avverrà non prima di domani.
Sempre nella giornata di ieri è emerso nel corso dell’interrogatorio di fronte al gip di Potenza che l'imprenditore veneto Ugo Bonazza, amico di Vittorio Emanuele di Savoia, «promise al gestore messinese di slot machine Rocco Migliardi che gli avrebbe procurato altre autorizzazioni dei Monopoli alle sue macchinette grazie all'intervento della giornalista televisiva Cesara Bonamici».
«Cesara Bonamici ha già provveduto a querelare l'Espresso che ha riportato alcuni passaggi di atti processuali coperti da segreto, tra i quali brandelli di intercettazione telefonica estrapolati dal loro contesto», ha dichiarato il legale della giornalista aggiungendo anche che «nel corso di quella deposizione Cesara Bonamici ha negato categoricamente di conoscere Migliardi».
Sono stati invece rinviati a data da destinarsi, su richiesta dei difensori, gli interrogatori dei dirigenti dei Monopoli di Stato Giorgio Tino e Anna Maria Barbarito, previsti per ieri mattina a Potenza davanti al gip Alberto Iannuzzi.
I due (che nella vita sono anche conviventi) sono accusati di aver preso una tangente, attraverso la «banda del principe», per autorizzare i videogames di Rocco Migliardi e Gennaro Zambrano.
Intanto un'interrogazione sui metodi usati negli interrogatori dai magistrati di Potenza, il gip Alberto Iannuzzi e il pm Woodcock è stata presentata dal senatore Antonino Caruso di Alleanza Nazionale.
Il parlamentare di An - informa un comunicato del gruppo - cita la trascrizione dei verbali degli interrogatori dell'imputato Vittorio Emanuele di Savoia e della testimone Elisabetta Gregoraci e osserva che ci sono «atti mirati rispettivamente all'intimidazione dell'imputato e al tentativo di piegare la testimonianza in termini graditi al Pm».

Quindi chiede al ministro Mastella «se intende rimanere passivo di fronte a tali notizie» oppure se ritenga di accertare «se urla, pressioni ed intimidazioni nei confronti delle persone a qualunque titolo chiamate a rispondere in sede giudiziaria, costituiscono ordinaria prassi investigativa e processuale o se rappresentano espressione patologica di singole condotte».

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